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I narcos della 'ndrangheta beccati in Lombardia, 10 arresti – NOMI

MILANO Il Centro operativo della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del capoluogo lombardo, su richiesta del…

Pubblicato il: 06/07/2017 – 8:09
I narcos della 'ndrangheta beccati in Lombardia, 10 arresti – NOMI

MILANO Il Centro operativo della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del capoluogo lombardo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di dieci persone, prevalentemente di origini calabresi, indagate a vario titolo per associazione finalizzata al traffico illecito e alla detenzione illegale di sostanze stupefacenti. L’operazione ha portato ad arresti e perquisizioni in Lombardia ed in Calabria. L’attività in questione, oltre al sequestro complessivo di 129 kg di sostanza stupefacente, ha permesso di disarticolare un’organizzazione criminale, connotata da una notevole forza d’intimidazione, derivante dai forti e documentati collegamenti con la ‘ndrangheta calabrese, che ha imposto, nel tempo, soprattutto sul territorio lombardo, la propria egemonia nel traffico di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana. Le relative indagini, durate circa un anno, sono risultate, altresì, determinanti per lo sviluppo di altri procedimenti in capo alla Dda di Milano, riguardanti il traffico di droga e l’associazione mafiosa in Lombardia e in Calabria, che hanno già portato al sequestro di 6 kg di cocaina, di 20 kg di marijuana e di circa 40.000 euro in denaro contante, nonché all’arresto di 3 ulteriori soggetti legati ai destinatari dei provvedimenti restrittivi odierni.

LO SFONDO ‘NDRANGHETISTA Si svolgeva «in uno sfondo ‘ndranghetista» il traffico di stupefacenti sgominato dagli investigatori si svolgeva «in uno sfondo ‘ndranghetista». La droga dalla Lombardia passava per Roma diretta in Sicilia. Tra gli arrestati, su ordine del gip Paolo Guidi e su richiesta dei pm della Dda di Milano, diretta da Ilda Boccassini, vi sono infatti persone che hanno intrattenuto rapporti “forti” con la ‘ndrangheta. Tra questi Giuseppe Morabito, 48 anni, di Rosarno, in collegamento con le famiglie Bellocco e Pesce, e che faceva la spola tra la Svizzera, dove aveva un domicilio, e l’Italia. Gli investigatori, della Dia, hanno atteso che arrivasse in Italia, in provincia di Pavia, e l’hanno arrestato, a bordo di un’auto con targa elvetica, in compagnia di Antonio Curciariello, 50 anni, calabrese residente a Legnano. Altro personaggio ritenuto di spicco, tra gli arrestati, è Francesco Cicino, 47 anni, ritenuto legato a Carmelo Novella, il boss della ‘ndrangheta ucciso a San Vittore Olona, nel Milanese, il 14 giugno del 2008. La droga, secondo quanto ricostruito dagli agenti della Dia, poteva seguire la direttrice Reggio Calabria – Milano e provincia nelle due direzioni, per essere poi piazzata a Roma e venduta anche ai clan siciliani della zona di Catania: un colpo da 129 chili di marijuana è avvenuto sulla tangenziale di Roma, e la droga era nascosta in un’auto da Davide Robbi, milanese, anche lui arrestato. L’indagine ha portato a mettere in carcere anche Giuseppe e Saverio Perre, di Locri. Fra gli arrestati di questa tornata anche un incensurato di 22 anni: Francesco Ciliberto, nato a Legnano ma con famiglia di origine calabrese. Ma l’indagine, è stato assicurato, porterà ad altri sviluppi.

 

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