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Gratteri: «Nessun posto è impermeabile alle mafie»

TRIESTE «I confini sono un problema nostro, di noi persone cosiddette normali, che i confini ce li abbiamo in testa. Per la mafia, Germania, Olanda, Belgio sono un unico Paese, solo un territorio in…

Pubblicato il: 04/08/2017 – 18:32
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Gratteri: «Nessun posto è impermeabile alle mafie»

TRIESTE «I confini sono un problema nostro, di noi persone cosiddette normali, che i confini ce li abbiamo in testa. Per la mafia, Germania, Olanda, Belgio sono un unico Paese, solo un territorio in cui muoversi per fare i propri affari». Lo ha affermato il Procuratore della repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, a Gemona (Udine), durante un incontro con i giovani. «Non esiste – ha aggiunto Gratteri – un posto dove si possa parlare di tranquillità. La mia esperienza mi dice che le mafie sono presenti dove c’è da gestire denaro e potere, e nelle zone ricche hanno cercato di comprare alberghi, ristoranti, di entrare nella grande distribuzione e negli appalti. Se a un imprenditore del Nord che ha sempre avuto fornitori con i quali riusciva a spuntare un punto di sconto, arriva un fornitore con un ribasso del 30-40%, lui qualche domanda se la deve porre. Troppo facile dire dopo: non sapevo».
Il magistrato è tornato, poi, sulla questione dell’inchiesta della Procura di Catania sulle Ong e i loro presunti legami con i trafficanti di uomini, alla luce delle recenti acquisizioni investigative.
«Sono stato il primo a difendere Zuccaro anche quando era attaccato da persone importanti, perché lo conosco bene – ha detto Gratteri –. È una persona perbene, un gentiluomo». Per Gratteri «se ha detto che non tutte le Ong hanno le carte in regola per fare il volontariato io ci ho creduto, non ho messo un secondo per prendere le sue difese. Ho avuto modo di capire e ho visto concretamente che c’erano dei contatti tra alcune Ong e organizzazioni criminali che si trovavano in Libia. Sono stati affrettati i commenti negativi contro ciò che ha detto Zuccaro e qualcuno – ha concluso – dovrebbe anche chiedere scusa».

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