CATANZARO Si è ottenuto un gran risparmio adesso oppure, per anni, si sono sprecati i fondi della Regione? Certi risultati, al di là delle prime considerazioni, pongono interrogativi pesanti. Pesanti come i milioni di euro che la Regione ha speso finora per i “Servizi di assistenza tecnica operativa sui sistemi applicativi in uso al settore Tributi”. Gli “aiuti” al dipartimento, assieme alla manutenzione delle piattaforme tecnologiche, sono sempre stati un compito di Ifm, azienda catanzarese del gruppo Abramo (la parentela con il sindaco del capoluogo è diretta ma il primo cittadino non ha ruoli nella società). La ditta ha lavorato per anni in un regime di monopolio di fatto: alle gare partecipava in perfetta solitudine. Questo fino a poche settimane fa. Cos’è successo? Sono cambiate le condizioni d’accesso contenute nel bando. Dal monopolio di fatto si è passati a una competizione vera e propria. Ad affiancarsi a Ifm è stato il duo Engineering-Sinapsys. E qui cominciano le sorprese.
Quando la burocrazia regionale si è messa a fare i conti per stabilire il valore complessivo dell’appalto, ai tecnici è bastato guardarsi indietro: stessa cifra delle occasioni precedenti. Fanno 4 milioni 750mila euro, che era più o meno la somma destinata a Ifm, leggermente modificata per via di un servizio in più richiesto in questa tornata (un presidio “Contact center” per il dipartimento Agricoltura). L’iter prosegue: arrivano le offerte – entrambe ammesse – e il 23 febbraio 2017 viene nominata la commissione giudicatrice. In quattro sedute, i suoi membri analizzato le proposte tecniche di Ifm ed Engineering-Sinapsys. Premiano la prima società: i punti sono 72,60 contro 62,58. Il 26 giugno scorso l’apertura della busta C, quella dell’offerta economica. E qui i burocrati chiamati a valutare le proposte fanno quasi un salto sulla sedia. Perché se il ribasso offerto dagli “sfidanti” è elevato (41,89%), quello di Ifm è strabiliante: 47,50%. La società che ha sempre gestito un servizio valutato circa 4,5 milioni, ora si propone di lavorare ancora per la Regione spendendo quasi la metà (e offrendo, in più rispetto al passato, anche il “Contact center”): 2 milioni 493mila euro.
«Ci siamo aperti al libero mercato», ha detto qualche giorno fa il vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi. Il paradosso, però, è evidente nel verbale che propone l’aggiudicazione dell’appalto. Perché la stessa Ifm ha dovuto giustificare alla commissione questo ribasso che, a prima vista, pareva spropositato. Spiegando, indirettamente, che negli anni scorsi da quella stessa gara aveva ottenuto guadagni “eccessivi”. Il ribasso non è stato ritenuto anomalo e l’importo a base d’asta era stato stimato in modo corretto, visto che corrisponde alla spesa storica sostenuta dall’amministrazione per quel servizio. Insomma, a conti fatti, erano i servizi erogati finora a essere troppo costosi: oltre due milioni di euro di troppo versati dalla Regione nelle casse della società catanzarese. Il monopolio conviene sempre.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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