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Il caso degli 80 psicologi trasferiti dalla Regione alle Asp

Perché la Regione Calabria, dopo essersi dimostrata volenterosa ad adottare ogni dispositivo che definisse in modo più corretto il ruolo effettivamente svolto dagli 80 psicologi trasferiti nel 2008 d…

Pubblicato il: 07/08/2017 – 17:33
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Perché la Regione Calabria, dopo essersi dimostrata volenterosa ad adottare ogni dispositivo che definisse in modo più corretto il ruolo effettivamente svolto dagli 80 psicologi trasferiti nel 2008 dalla Regione alle Asp e l’applicazione del giusto relativo Ccnl della Sanità, appare ora sfuggente, quasi timorosa di continuare il dialogo e gli incontri al tavolo di lavoro?
Non vogliamo proprio credere che si voglia fermare il raggiungimento di un obiettivo ritenuto giusto, che si possa far ricadere sui lavoratori-psicologi – quasi tutte donne – gli errori e le inadempienze delle Asp e delle amministrazioni regionali precedenti. Non vogliamo proprio credere che nella problematica – provocata dal succedersi di diversi interventi normativi regionali non incardinati necessariamente da correggere e da inefficienza delle Asp datori di lavoro – anziché inserire elementi positivi e contributi alla chiarezza, si possa introdurre ulteriore confusione sulla storia amministrativa e discredito sul lavoro realmente svolto da personale qualificato che ha i requisiti accademici e professionali specifici della disciplina richiesti dal Ssn; è quindi anche il caso tra l’altro di ricordare il Concorso regionale bandito nel 1997 con documenti presentati e mai espletato dalla Regione Calabria nel timore forse che personale laureato potesse scalfire alcune dirigenze. Non vogliamo proprio credere che la Regione voglia procurare disservizi nelle fasce più deboli, proprio in quei settori che responsabilmente ogni giorno sono ancora garantiti dagli 80 psicologi in questione: neuropsichiatria infantile, neuropsicologia, servizi salute mentale, riabilitazione, psichiatria, consultori, oncologia…
È forse bene che la Regione dia segnali di rinnovata attenzione, dia priorità al dialogo ed al tavolo di lavoro con la partecipazione dell’Ordine professionale e dei rappresentanti degli psicologi; stabilisca in maniera condivisa i dispositivi necessari (decreto dirigenziale, legge regionale) per attuare il dovuto inquadramento degli 80 psicologi e ciò prima ancora di poter pensare a concorsi per nuovi psicologi, stabilizzazioni, mobilità…
I suddetti professionisti sono figure sanitarie laureate a tempo indeterminato-tempo pieno, a tutti gli effetti appartenenti da anni al personale delle Aziende sanitarie provinciali (e non più alla Regione).
Nel 2008 il Dip. “Organizzazione e Personale” della Regione Calabria chiariva alle Asp inadempienti che «l’inquadramento dei dipendenti trasferiti in attuazione l.r. 9/2007, rientra nelle competenze dell’Azienda che riveste la qualità di datore di lavoro” ed ancora che la Regione “a seguito dell’attuazione della normativa regionale, non ha alcuna competenza in merito all’inquadramento del personale trasferito, tra l’altro, in un comparto diverso da quello di provenienza».
Per diversi elementi, il suddetto personale oggetto di trasferimento giuridico intercompartimentale dalla Regione alle Asp:
-(a) da tempo andava inserito nella dotazione organica dell’Azienda colmando le carenze esistenti;
-(b) l’inquadramento andava effettuato con l’individuazione della posizione ad essa maggiormente corrispondente che per gli psicologi doveva essere rapportata a quello di un dipendente Asp di pari profilo;
-(c) nel trasferimento intercompartimentale andava applicato il contratto Ccnl della Sanità riguardante il personale sanitario laureato non medico (specifico per psicologi, chimici fisici, farmacisti), contratto riconosciuto anche agli psicologi supplenti, a quelli a tempo determinato, ai precari senza concorso;
-(d) nel cosidetto “Piano di trasferimento” a dir poco non corretto in più parti e contestato -Dgr n.620 /2007- “allo scopo di garantire la regolare continuità della retribuzione e concedere alle Asp un tempo utile per il compimento delle attività amministrative conseguenti al trasferimento” la Regione assicurava alle Asp la copertura dei costi del personale sino al dicembre 2008”; successivamente le Asp avrebbero dovuto provvedere probabilmente con i propri bilanci alla retribuzione del personale suddetto che d’altronde lavorava e produceva per le Aziende provinciali; sembrerebbe che la Regione abbia continuato ancora a trasferire negli anni successivi ulteriori fondi alle Asp.
I suddetti 80 psicologi non creano comunque alcun problema di bilancio, sono anzi una grande risorsa particolarmente produttiva per le Aziende ed in linea con i Lea; riducono le liste di attesa e le migrazioni passive; effettuano prestazioni psicologiche specifiche per paz in ricovero ordinario e day-hospital, in consulenza, in attività ambulatoriale per paz. esterni con prescrizione del Ssn/Ssr e relativo incasso di ticket (circa 1000 prestazioni esterne/psicologo/anno e ricavi per le Asp solo con gli ambulatori di circa 50-70.000 euro/psicologo/anno); un lavoro uguale agli altri colleghi assunti direttamente dalle Asp ma con una notevole disparità di trattamento economico e senza riconoscimenti professionali; si potrebbe “ipotizzare un illecito arricchimento da parte delle Aziende” per come considerato da autorevoli rappresentanti.
È opportuno anche considerare che gli 80 professionisti non hanno mai avuto uno scatto di anzianità servizio (5-15 anni), non gli viene certificato il servizio, non percepiscono la produttività dovuta, sono da anni “sottopagati” non percependo “una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del loro lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” per come in modo chiaro a tutti dettato dalla nostra Costituzione.

*Fiorella Migliarese, Giovanna Molinaro, Carlo Sestito, Cosentino Reginalda, Vaccari Anna Santa, Fazzari Anna, Pallone Lia, Dora Cevola, Carmela Facciolo, Antonella Abbondante, Lucia Fonto, Francesca Papaianni, Lorena Silipo, Anna Maria Ruffolo, Maria Teresa Quartarone, Francesca Calonico, Santina Polimeni, Ermelinda Pizzotti, Stella Primerano, Giovanni Riga, Clara Tassone, Filomena Ricci, Michele Radesca, Pina Frontera, Daniela Aloise, Diamante Papadia, Domenico Barilla, Fiorella Anzani, Rosa Lina Scarpino, Arabella Cortese, Daniela De Santis.

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