CATANZARO Il primo step, quello che la Calabria aspettava da mesi, è compiuto. Il decreto 111, pubblicato il 10 agosto, può dare il via alle «procedure assunzionali nelle Aziende del sistema sanitario regionale» (sempre ammesso che non ci siano intoppi sui controlli successivi). È il documento che ridefinisce il fabbisogno di personale dopo una lunga trattativa e dopo i contrasti sorti all’interno della struttura commissariale. Il no dei Tavoli ministeriali ha frenato la proposta del commissario Massimo Scura, e il suo ex vice Andrea Urbani – dimessosi da qualche giorno – non l’ha mai firmata perché la riteneva incongrua rispetto alle indicazioni fornite dal governo. Il decreto appena sfornato porta le firme di Scura e dei dirigenti generale e di settore del dipartimento Tutela della Salute della Regione, Bruno Zito e Armando Pagliaro.
E riepiloga i termini di una lunghissima istruttoria, iniziata con l’approvazione del decreto 50 (quello firmato dal solo Scura) e proseguita con incontri a Roma e Catanzaro per trovare la quadra. Il nuovo decreto revoca («fatti salvi gli atti già adottati») i due precedenti – il numero 50 del 2017 e il numero 134 del 2016 – sottoposti dal commissario ai Tavoli di verifica e arriva dopo una lunga corrispondenza con i tecnici dei ministeri affiancanti, corrispondenza necessaria a uniformare le proposte calabresi agli standard della metodologia approvata dalla burocrazia romana. Le Aziende sanitarie e ospedaliere sono autorizzate ad assumere personale a tempo indeterminato e a stabilizzare parte dei precari.
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I NUMERI Le assunzioni sbloccate sono in totale 1.175: 795 “immediate” e 380 da assegnare con un successivo decreto. Questo invece il quadro dei posti per ciascuna azienda (in basso trovate tutte le tabelle per specialità): Ao di Cosenza 106, Ao di Catanzaro 166, Ao di Reggio Calabria 130, Azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini 94, Asp di Cosenza 76, Asp di Catanzaro 49, Asp di Crotone 32, Asp di Reggio Calabria 74, Asp di Vibo 68. Questi invece i profili professionali autorizzati dal decreto: 38 primari, 130 medici, 263 infermieri, 2 infermieri pediatrici, 351 operatori socio-sanitari, 11 ostetriche. Il totale è di 795, appunto, in attesa dei rimanenti 380 posti da assegnare con un decreto successivo.
LE REGOLE PER ASP E AO Il mandato ai direttori generali è quello di «prevedere, nell’ambito dell’equilibrio economico-finanziario, che l’incremento della spesa derivante dall’assunzione del personale di cui al presente atto, dovrà trovare copertura nel proprio bilancio aziendale, anche mediante l’utilizzo dei risparmi programmati su altre voci di costa (Consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie, acquisiti di servizi sanitari)». E di «concludere mediante l’approvazione della graduatoria finale di merito, tutte le procedure di selezione richiamate nel decreto entro i termini previsti dalla normativa vigente, precisando che il mancato rispetto di tale termine costituirà oggetto di apposita valutazione da parte della struttura commissariale».
Di fronte alle nuove assunzioni, i manager sono chiamati a «operare una progressiva diminuzione delle forme di lavoro atipiche e/o riconducibili al fenomeno del cosiddetto precariato, favorendo la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato e la realizzazione di azioni strutturali interne, a vantaggio di soluzioni basate su una maggiore stabilità». E dovranno «trasmettere, con cadenza mensile, alla struttura commissariale e al dipartimento Tutela della Salute, una ricognizione delle assunzioni effettuate a qualsiasi titolo».
A un successivo provvedimento commissariale, invece, verrà demandata l’assunzione di altre 380 unità di personale, dopo un confronto con i dg delle Aziende sanitarie e ospedaliere, così come «la definizione del fabbisogno di personale correlato alla riorganizzazione della rete ospedaliera e di emergenza urgenza, approvata con il Dca 64/2016, a seguito della validazione della stesso da parte del Tavolo ex Dm 70».
TAGLI AGLI OSS “ESTERNI” Le prescrizioni non finiscono qui, perché «all’assunzione del personale con la qualifica di operatore socio-sanitario, autorizzata con il presente decreto, corrisponderà per l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, per l’Azienda sanitaria Provinciale di Crotone e per l’Azienda ospedaliera di Cosenza, una riduzione numerica di circa 113 unità nella fornitura di servizi sanitari da parte di società esterne operanti nel settore». (ppp)
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