Anziano cieco e malato torna in carcere. Corbelli: «Si concedano i domiciliari»
REGGIO CALABRIA «Si può riarrestare, rimandandolo di nuovo in carcere, a 900 km da casa, un uomo anziano, malato di tumore, quasi del tutto cieco, non autosufficiente, dopo che per le sue gravissime…

REGGIO CALABRIA «Si può riarrestare, rimandandolo di nuovo in carcere, a 900 km da casa, un uomo anziano, malato di tumore, quasi del tutto cieco, non autosufficiente, dopo che per le sue gravissime condizioni di salute un anno fa era stato mandato ai domiciliari, solo perché la sentenza di condanna, diventata nel frattempo definitiva, prevede un residuo pena complessivo da scontare di due anni e due mesi? Si può definire questa una giustizia giusta e umana?». È quanto afferma, in una nota, Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili. Corbelli, è scritto nella nota, fa riferimento a un detenuto calabrese di 67 anni, residente in provincia di Reggio Calabria, che un anno fa lo stesso Corbelli era riuscito a far uscire dal carcere di Palmi, «dove si trovava (assistito in cella da un suo nipote, anche lui detenuto), e a fargli ottenere gli arresti domiciliari. Adesso – prosegue – quest’uomo è stato di nuovo mandato in carcere, questa volta nelle Marche, e da lì, oramai cieco, gravemente malato e senza più forze, ha fatto recapitare una nuova drammatica lettera con la accorata richiesta di aiuto, scritta dal suo compagno di cella. Nella missiva viene descritta la drammatica situazione, la sofferenza e la disperazione di questo detenuto che chiede solo di poter terminare la sua esistenza accanto ai suoi familiari, che teme invece di morire senza poterli avere vicino».
Corbelli chiede per l’uomo «un atto di giustizia giusta e umana, il ritorno agli arresti domiciliari, per consentirgli di terminare la sua esistenza nella sua casa, accanto ai suoi familiari. Mi auguro e voglio sperare che si ponga subito fine a questa nuova ingiustizia, così come era avvenuto un anno fa. Chiedo che questo nuovo provvedimento di giustizia giusta arrivi subito, prima che sia troppo tardi».