È di 15.100 euro il bilancio esatto della campagna di crowdfunding “Salviamo la Valle del Marro” promossa dalla fondazione “Il Cuore si scioglie” per sostenere la cooperativa calabrese La Valle del Marro-Libera Terra. Un segnale che arriva dopo che, nelle ultime settimane, la cooperativa è stata vittima di incendi dolosi che hanno distrutto gli olivi secolari di un terreno confiscato nel Comune di San Procopio, nella piana di Goia Tauro in Calabria.
Oggi nella sede di Unicoop Firenze Daniela Mori, presidente della Fondazione “Il Cuore si scioglie” ha consegnato il ricavato della raccolta a don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera, e a Domenico Fazzari, presidente La Valle del Marro-Libera Terra.
L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire l’impegno della fondazione al fianco della Valle del Marro e nel contrasto alle mafie, impegno che si concretizzerà in nuovi progetti per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini, in particolare i più giovani. Nel dettaglio Mori e don Ciotti hanno firmato un protocollo d’intesa in cui le due realtà, nell’ambito delle rispettive competenze e condividendo lo stesso patrimonio di valori, assumono “il compito di sostenere iniziative utili alla promozione del progetto di sviluppo e consolidamento dell’esperienza della cooperativa La Valle del Marro”.
Alla campagna i soci hanno aderito sia con donazioni online, sia con iniziative sul territorio, fra cui le cene organizzate dalle sezioni soci Coop che hanno coinvolto oltre duemila partecipanti. Fra i sostenitori anche i detenuti della Casa di reclusione di Volterra che lo scorso 11 agosto hanno organizzato l’ultima Cena Galeotta della stagione, il cui incasso è stato devoluto a favore della cooperativa Valle del Marro. «È stato un gesto spontaneo dei consumatori dell’Unicoop di fronte alla violenza criminale mafiosa che quest’estate quasi in contemporanea, in diverse regioni, sui beni confiscati ai mafiosi, dove si sono aperte le cooperative di lavoro, quindi i beni restituiti alla dimensione dell’impegno sociale, sono stati bruciati ettari di terra e distrutte le attrezzature. Ciò è avvenuto dappertutto. Quindi questo fa riflettere perché sembra una strategia per dire “continuiamo ad esserci e voi continuate a dover abbassare la testa”, invece dobbiamo alzarla. Da questa regione i consumatori dell’Unicoop hanno detto: Perché non diamo una mano per riparare dei danni che sono stati commessi», ha concluso don Ciotti.
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