BRUXELLES È di ieri la notizia secondo la quale La Corte dei Conti ha sancito ufficialmente, portando la relazione in Parlamento, il fallimento della Calabria in fatto di spesa sulla Programmazione 2007-2013 (ve ne abbiamo parlato qui). «Niente di nuovo sotto il sole – commenta l’eurodeputata Laura Ferrara, che delle criticità della vecchia Programmazione si è già ampiamente occupata interessando più volte la Commissione europea –. Già a ottobre la Commissione mi informava, rispondendo a una mia interrogazione che alla Calabria e ai calabresi è stato sottratto oltre un miliardo di euro a valere sul Por 2007-2013. In particolare la riduzione ha riguardato il Fesr il cui “cofinanziamento nazionale era di circa 3 miliardi di euro ed è stato ridotta a circa 2 miliardi di euro” come scriveva la Commissione. Così come dal Fondo sociale europeo (FSE) 2007-2013 sono stati trasferiti al piano di azione per la coesione (Pac) circa 286 milioni».
«La Corte dei Conti però – spiega Ferrara in una nota –, ci dà un dato esplicativo di quanto abbiano inciso gli artefici contabili per il raggiungimento della spesa e la bocciatura da parte del tribunale contabile: l’elevata incidenza dei progetti retrospettivi (circa il 44% della dotazione finanziaria quale ridefinita dalle rimodulazioni), escamotage finanziario adottato dal dipartimento Programmazione della Regione Calabria per far quadrare i conti, una sorta di rimborso alla Regione su progetti e opere già realizzate. Nessun beneficio, dunque, per lo sviluppo di una terra relegata agli ultimi posti in fatto di occupazione e quindi crescita».
«Qualcuno dalla Cittadella Regionale – continua l’eurodeputata – vorrebbe convincere poi i cittadini e noi che il trasferimento di risorse sui Pac non comporta grandi differenze “giusto il cambio dello strumento programmatico” dicono. Possiamo facilmente smentirli anche su questo. Intanto lo spostamento di risorse da uno strumento ad un altro è già di per sé indice di ritardi e inefficienze di questa amministrazione regionale e la relazione della Corte dei Conti lo conferma, gli interventi da realizzare attraverso i Piani di Azione Coesione non hanno poi una scadenza vincolante prevista a livello normativo: viene meno così la finalità propria dei finanziamenti europei cioè colmare le lacune regionali secondo una tempistica rapida e certa dettata dall’Unione. Per concludere le somme confluite nei Pac, ove non impegnate, possono poi essere utilizzate dal governo nazionale per altre finalità. Dunque sì, per me il miliardo e mezzo è stato sottratto ai calabresi. Non c’è nessun modo per tornare indietro, ma possiamo guardare avanti alla nuova Programmazione… ah no, anche quella viaggia anni luce in ritardo rispetto a come dovrebbe realmente essere».
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