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«Sacal ha vinto il bando ma non ha applicato il piano industriale»

La Sacal spa, ottemperando alla disposizione del giudice del lavoro di Lamezia Terme, ha fornito il piano industriale alla Filt-Cgil. Era come avevamo immaginato. La Sacal spa ha partecipato ad un …

Pubblicato il: 20/01/2018 – 9:38
«Sacal ha vinto il bando ma non ha applicato il piano industriale»

La Sacal spa, ottemperando alla disposizione del giudice del lavoro di Lamezia Terme, ha fornito il piano industriale alla Filt-Cgil. 
Era come avevamo immaginato. La Sacal spa ha partecipato ad un bando di gara sulla base di alcuni parametri che non ha rispettato, falcidiando così  i lavoratori dello scalo di Reggio Calabria.
La Filt-Cgil durante la gara aveva chiesto nel corso delle riunioni in Prefettura di rendere vincolante l’assunzione di tutti i lavoratori. Ci hanno risposto che non era prevista la clausola di salvaguardia e che le assunzioni dovevano essere quelle stabilite nel piano industriale dalla società aggiudicataria. Ma neanche questo è successo.
A questo punto oltre il danno anche la beffa. La Sacal vince la gara con un piano industriale che prevedeva 45 assunzioni ma ne assume solo 34 di cui 18 ex Sogas spa, 10 ex Service e 6 esterni, facendo venir meno uno dei fattori vincolanti per l’aggiudicazione della gara. Per questo siamo arrivati alla determinazione di scrivere al presidente dell’Enac, Vito Riggio, per chiedere di intervenire urgentemente e far rispettare il piano industriale che l’Enac ha considerato vincitore sulla base dei requisiti richiesti dal bando. Intraprenderemo nel frattempo una nuova azione legale.
Al contempo riteniamo che la società Sacal spa, gestore definitivo degli scali calabresi, essendo la stessa società che ha partecipato e vinto il bando non può cambiare il piano industriale originario sulla base di nuovi programmi, diversi da quelli che le hanno consentito di vincere la gara.
L’altra questione è relativa ai dubbi sulla capacità finanziaria, tecnica e manageriale per gestire i tre aeroporti calabresi. Infatti anche l’ex sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, nei giorni scorsi è stato particolarmente preciso e documentato nell’affermare appunto questa incapacità, facendo persino intravedere rischi di tenuta per lo stesso aeroporto di Lamezia. Adesso occorre che il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, convochi urgentemente le amministrazioni di Reggio e Crotone, peraltro ancora con lo scalo non operativo, le organizzazioni sindacali calabresi, le associazioni industriali per affrontare nel merito i problemi dello sviluppo del sistema aeroportuale calabrese, nel rispetto dell’occupazione, dei diritti e delle regole contrattuali.
Infine al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, chiediamo un sussulto di dignità: parli, dica qualcosa, difenda i diritti dei lavoratori reggini. Ci dica adesso, a piano industriale svelato, se sta con chi non rispetta le regole, fa il gioco delle tre carte e mortifica la dignità dei lavoratori e gli interessi dell’intera città. 
Da parte nostra, per difendere i diritti del lavoro e le regole, continueremo la battaglia sindacale e legale.                                                        

*segretario regionale Filt-Cgil Calabria

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