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«I bambini saranno i nostri testimonial per l’ambiente» – VIDEO

CATANZARO «Chiunque deve fare la propria parte perché l’ambiente è una responsabilità collettiva, noi siamo fortemente convinti che la prima inefficienza è l’intervento. Perché l’intervento su una di…

Pubblicato il: 30/01/2018 – 16:13
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«I bambini saranno i nostri testimonial per l’ambiente» – VIDEO

CATANZARO «Chiunque deve fare la propria parte perché l’ambiente è una responsabilità collettiva, noi siamo fortemente convinti che la prima inefficienza è l’intervento. Perché l’intervento su una discarica abusiva è il fallimento di un sistema». Rosetta Alberto è la dirigente della Provincia di Catanzaro chiamata a seguire il progetto di bonifica delle (troppe) discariche disseminate sulle strade provinciali. Sa che si tratta di «una grossa azione – esclusivamente finanziata dalla Provincia con fondi propri – basata prima di tutto su campagna di sensibilizzazione ambientale e anche su una serie di interventi, simbolici ma non tanto, al culmine dei quali si raggiungerà, spero, l’obiettivo di suscitare una vera e propria presa di posizione da parte dei tanti cittadini che invocano il diritto di vivere in un ambiente incontaminato». La sfida è difficile perché, negli ultimi anni, il fenomeno, anche a causa dell’assenza di infrastrutture e di una differenziata non percepita correttamente da tutti, ha subìto un aumento esponenziale. «È vero – ci spiega Alberto –, da un lato c’è quasi la noia nell’affrontare l’adempimento della raccolta differenziata, dall’altro evidentemente c’è ancora una carenza di tipo infrastrutturale a cui gli enti devono porre rimedio. Perché la raccolta segna ancora – soprattutto in alcuni centri ed in alcuni quartieri – degli elementi di criticità. Non possiamo dire che va tutto bene e che il sistema è perfetto ma i cittadini non osservano le regole».
Certo, i cittadini ci mettono del loro: il deposito dei sacchetti in maniera indiscriminata soprattutto lungo strade provinciali – lì dove è difficile pensare a un sistema di monitoraggio continuo – è un messaggio devastante.
Ma le soluzioni ci sono: «Da un lato le amministrazioni – continua la dirigente – devono fare più rete, non trincerandosi dietro il “mi compete”, “non mi compete”, ma pensando che la materia dell’ambiente è di primaria importanza. Perché questo avvenga, però, tutti gli attori devono trovare il tempo, la voglia, la forza ed il coraggio di mettersi attorno a un tavolo e pianificare azioni che consolidino i primi risultati raggiunti e che ne amplifichino la portata per il futuro». 
Quanto basta, insomma, per un’azione di tutela ambientale effettuata non in ragione delle competenze ma su base autonoma e volontaria. In questo la Provincia di Catanzaro vuole essere da esempio: «La Provincia – dice ancora Alberto – opera in maniera autonoma e volontaria, senza input da parte della Regione: siamo in attesa che riallochi le altre funzioni – cosiddette residuali – accompagnate dalle risorse necessarie. La materia dell’Ambiente oggi è frammentata e, in assenza di un quadro organico di interventi, la Provincia nel proprio bilancio per volontà del suo presidente ha stanziato ben 100mila euro per interventi da un lato di ripristino dei luoghi – chiamarla bonifica è improprio perché a questo dovrebbero pensare altri organi – e dall’altro di sensibilizzazione su tematiche ambientali». Un duplice intervento, materiale e culturale, per restituire al territorio il lustro che merita. 
Ma per le “grandi opere” serve una pianificazione economica attenta: «Il nostro – riassume Alberto – è un intervento legato all’esercizio finanziario, per cui abbiamo già impegnato le risorse con un Piano strategico approvato il 29 dicembre scorso: siamo alle prime azioni, ci prenderemo tutto il 2018 perché integreremo il piano strategico con azioni di grande sensibilizzazione a partire dai giovanissimi e quindi un grosso lavoro con le scuole. Andremo negli istituti e faremo degli studenti i nostri ambasciatori: i bambini saranno i nostri testimonial nelle famiglie».

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