Crosia, la minoranza al prefetto: «Democrazia a rischio»
CROSIA Seduta di consiglio comunale agitata a Crosia, con quattro rappresentanti della minoranza che chiamano in causa il prefetto di Cosenza per chiedergli di ripristinare la democrazia: si sentono…

CROSIA Seduta di consiglio comunale agitata a Crosia, con quattro rappresentanti della minoranza che chiamano in causa il prefetto di Cosenza per chiedergli di ripristinare la democrazia: si sentono privati del loro diritto di protestare contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Russo che avrebbe, di fatto, impedito loro di intervenire chiedendo al comandante dei vigili urbani di intervenire per mandarli via dall’aula. I fatti.
I consiglieri comunali Seminario e Urso del gruppo “Pd-CiF”, Filippeli di “Per Crosia” e Tavernise del “Movimento 5 Stelle” delegano Seminario a intervenire in rappresentanza dei gruppi di minoranza. Il consigliere legge – è la ricostruzione della minoranza – «un documento di denuncia, già inviato via Pec alle autorità prefettizie di Cosenza e Catanzaro, in cui si chiede la revoca del consiglio comunale in seduta straordinaria e il rinvio della trattazione degli argomenti ad altra data, per la mancata pubblicazione della delibera del consiglio comunale precedente (del 18 gennaio 2018) in cui era stata dichiarata la decadenza del consigliere comunale Teresa Aiello e per la necessità di dover preliminarmente provvedere all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, preannunciando per protesta la non partecipazione alla seduta del consiglio in corso».
«La protesta politica pacifica e già preannunciata – prosegue la nota – ha provocato una reazione scomposta e arbitraria da parte del sindaco nelle sue vesti di presidente del consiglio comunale. Russo – spiegano i quattro – ha addirittura chiamate il comandante dei vigili per allontanare i consiglieri che esprimevano il loro dissenso. Riteniamo pertanto assurda la pretesa di portare avanti una seduta di consiglio “straordinario”, senza provvedere all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti che è prassi consolidata in tutti gli organi collegiali per garantire trasparenza e legalità».
«Il presidente del consiglio comunale – scrivono Seminario, Urso, Tavernise e Filippelli – deve garantire tutti i consiglieri, mentre con la costante e già più volte segnalata attività arbitraria e parziale non ha esercitato correttamente la sua funzione e denunciamo che si è consumato un atto di gravissimo oltraggio al popolo di Crosia: il tentativo di allontanare dall’aula i consiglieri di minoranza chiamando addirittura i vigili urbani, che si sono avvicinati in primo momento, invitandoli a uscire». I consiglieri non hanno accettato l’invito «dichiarando che nessuno poteva umiliare le loro prerogative». A quel punto, prosegue il racconto, «su comando, istigazione e insistenza del sindaco, il comandante dei vigili urbani ha ordinato l’allontanamento minacciando che in caso contrario sarebbe stato oltraggio a pubblico ufficiale. E si è addirittura avvicinato, con l’intento di portarli fuori con la forza. Un comportamento indegno di una democrazia – scrivono i quattro consiglieri di minoranza – e significativo del modus operandi del sindaco, con la tacita complicità della maggioranza consiliare, che crea sempre un clima di ostilità verso le minoranze, nonché un’umiliazione per lo stesso comandante dei vigili urbani, costretto a eseguire un ordine illegittimo e arbitrario, seppur proveniente dal sindaco».
«Purtroppo si è superato ogni limite, il sindaco delegittima le minoranze e l’intero consiglio comunale e invitiamo il prefetto ad adottare provvedimenti idonei e riportare le democrazia e un clima di sicurezza nel civico consesso del Comune di Crosia». I consiglieri comunali di opposizione hanno chiesto di essere ascoltati dal prefetto di Cosenza «nel più breve e tempo possibile» e «si riservano di investire della questione il ministero dell’Interno».