LAMEZIA TERME Per anni è stato inviato speciale di Repubblica, poi fondatore del Quotidiano della Calabria, quindi docente di Storia del giornalismo all’Unical e presidente dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea. Pantaleone Sergi è insomma un pilastro del giornalismo calabrese, ma negli ultimi anni si è allontanato dal mondo dell’informazione per dedicarsi anima e corpo al suo esordio nella narrativa. Il suo primo romanzo, Liberandisdòmini, pubblicato da Pellegrini editore nel 2017, è arrivato al culmine di una carriera prestigiosa ma per l’autore rappresenta in realtà un nuovo inizio, una sorta di rinascita creativa che ha finito per generare un vero e proprio caso letterario.
Il romanzo è ambientato in un paese calabrese, Mambrici, a cavallo tra gli ultimi giorni dell’800 e l’inizio del nuovo secolo. L’immobilismo della piccola e marginale comunità, le cui sorti sono decise da un circolo di notabili locali in cui è riuscito a inserirsi anche il capo della malavita locale, è però infranto dalla nascita di una “bambina scimmia” e dal ritorno dal Sudamerica del nipote (socialista) del sindaco. Da qui si snoda la narrazione, scandita da uno stile di scrittura ricercato e da un sapiente uso di innesti dialettali, attraverso cui Sergi dà vita a un romanzo corale dal fascino “magico” che, tra l’altro, potrebbe essere il primo di una quadrilogia. Una vera e propria saga che attraverserà tutto il ‘900 e di cui Sergi, intervistato da Sergio Pelaia, parla nella puntata di In Primo Piano in onda stasera alle 20 su L’altroCorriere Tv (canale 211 del digitale terrestre e diretta streaming su laltrocorriere.it).
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