Rifiuti, l’appello di Bruno alla Regione: «Ci dia una mano» – VIDEO
CATANZARO I rifiuti costituiscono, da ormai molto tempo, uno dei punti critici nella gestione della cosa pubblica in Calabria: il sistema è ben lungi dall’essere configurato come dovrebbe, nonostante…

CATANZARO I rifiuti costituiscono, da ormai molto tempo, uno dei punti critici nella gestione della cosa pubblica in Calabria: il sistema è ben lungi dall’essere configurato come dovrebbe, nonostante qualche passo in avanti. E le percentuali di raccolta differenziata sono ancora molto distanti da quelle ottenute dalle regioni virtuose. Accade così che in assenza di strutture adeguate e di un ciclo di gestione dei rifiuti che sia completo, efficiente ed efficace non è insolito ritrovarsi in condizioni di emergenza. Nel 2016 la raccolta differenziata in Calabria è aumentata di 8 punti percentuali, passando dal 25,0% dell’anno precedente al 33,2%.
Le due provincie più virtuose sono state Cosenza, con il 42,7% di raccolta differenziata e Catanzaro con il 38,8%. Quella meno performante Crotone, con il 18,2%, mentre a Vibo la percentuale è 23,9% e a Reggio Calabria il 24,9%.
Il settore vive una perenne emergenza di fronte alla quale le Province, con i pochi mezzi finanziari a disposizione, sono praticamente sole. Ma c’è chi tuttavia continua a provarci. Ce lo racconta Enzo Bruno, presidente dell’ente di Catanzaro: «Il fenomeno è complesso ed è chiaro che non è una partita – quella della risoluzione del problema rifiuti – che appartiene alla Provincia. La Regione ha voluto creare un altro ambito al di fuori delle competenze provinciali e creare un altro strumento in questo momento (l’Ato) che si aggiunge a tutti quelli che ci sono, però metteremo alla prova questa strategia. La nostra azione – spiega Bruno – parte da un altro punto di vista che è quello ambientale e di immagine. Ci siamo posti il problema sia delle strade provinciali che sono invase da micro discariche e discariche vere e proprie che creano un danno di immagine ma soprattutto creano problemi di carattere igienico-sanitario e di sicurezza ai cittadini, perché le banchine sono invase da decine di sacchetti di spazzatura». Bruno spiega che la cifra stanziata dal consiglio provinciale «non è elevatissima, ma bisogna capire che le province calabresi sono messe a dura prova e rischiano di chiudere», per cui deve essere stata un’impresa stanziare 100mila euro per intervenire nell’ambito dei rifiuti.
Bruno, però, chiama in causa anche i cittadini. «Non vorrei fare fare alcuna polemica ma qui bisogna educare la gente. È vero che c’è qualcuno che deve togliere i rifiuti, ma c’è anche qualcuno che non li deve gettare. Lo sforzo che stiamo facendo è quello di mandare un segnale culturale, di inversione di tendenza: buttare un sacchetto di spazzatura è reato punibile dalla legge ma soprattutto è un danno al nostro territorio ed è un danno che noi facciamo alle nuove generazioni. Se pensate poi che siamo in un territorio vocato al turismo il danno è doppio. Ecco – spiega il presidente –, questa è la mia preoccupazione, questo è quello che ci muove come consiglio provinciale. E mi auguro che tanti sindaci ci diamo una mano, così come sta avvenendo in questi ultimi giorni e mi auguro che la Regione prenda di petto questo problema che sta diventando una vera emergenza. Noi andremo avanti anche nella consapevolezza che ci vogliono delle risorse che non abbiamo, ed è questo è il segnale che mando a chi ha competenze su questo settore».