«Il nuovo Parlamento sostenga le nostre battaglie (anche sull’ambiente)» – VIDEO
CATANZARO L’iniziativa della provincia di Catanzaro – alla quale abbiamo dedicato più approfondimenti – riguarda un tema, quello dell’ambiente, che è una delle funzioni residuali assegnate agli enti…

CATANZARO L’iniziativa della provincia di Catanzaro – alla quale abbiamo dedicato più approfondimenti – riguarda un tema, quello dell’ambiente, che è una delle funzioni residuali assegnate agli enti intermedi e che tuttavia la Regione Calabria non ha ancora trasferito, né per quanto riguarda le specifiche competenze, ne per le necessarie risorse. Accade così che la provincia di Catanzaro si trovi davanti a un’emergenza da affrontare e cioè quella dei rifiuti abbandonati lungo le strade provinciali senza poter mettere in campo le risorse necessarie, visto che gli interventi riguardano 1.800 chilometri di strade. E, peraltro, è venuta meno la possibilità del controllo affidato alla polizia provinciale. Inevitabile visto che il progetto era quello di cancellare gli enti intermedi. Lo ricorda bene Enzo Bruno: «Se voi pensate che il 4 dicembre 2016 le province dovevano sparire è chiaro che è sparita anche la polizia provinciale». Qualche numero: «La Provincia di Catanzaro contava su 550 dipendenti: oggi siamo 200. E questa è una problematica su cui il nuovo Parlamento dovrà discutere; è la battaglia che stiamo facendo in queste ore come anche il Corriere della Calabria ha evidenziato. Il parlamento deve assumere un’impostazione legislativa che ci consenta di avere tutti gli strumenti a nostra disposizione, perché tra le funzioni fondamentali delegate alle Province c’è anche l’ambiente e, allo stato, si tratta di una materia la Regione trattiene e non delega». Se ne occupa il tavolo dell’Osservatorio delle autonomie locali, ma il contesto è di estrema difficoltà. Nonostante questo, il tentativo dell’amministrazione è quello di intervenire. «Questo tipo di campagna – spiega il presidente Bruno – serve a stimolare una discussione, un processo culturale che tocchi gli animi di tutti noi. È una cosa che deve “entrare” nelle scuole. Penso che questa nostra iniziativa possa trovare anche altri soggetti che la sposino per farla diventare un fatto collettivo: la Regione Calabria ha bisogno di un movimento di questo tipo ma serve di un’azione sinergica. Spero che il nostro sasso nello stagno possa diffondere tanti cerchi concentrici». In questo contesto assume rilevanza il rapporto con i sindaci e cioè con chi può fornire la prima e immediata risposta rispetto alle richieste dei cittadini ed alle esigenze dei territori. «Il rapporto con i sindaci – dice Bruno – è molto forte perché noi siamo emanazione dei sindaci e siamo una delle poche province che ha approvato il bilancio con una votazione quasi unanime dei primi cittadini dell’assemblea». Testimonianza di «un rapporto molto forte». Che passa anche per la comprensione dei problemi che chi governa un Comune si trova ad affrontare: «Un sindaco deve risolvere il problema dell’acqua che non c’è, della scuola che chiude con i ragazzi che devono andare in un altro paese, della guardia medica messa a rischio, dell’ufficio postale che chiude o apre un giorno si e l’altro no. E poi ci sono dinamiche come questa emergenza ambientale sulle nostre strade, che nasce anche dal mancato innesco di un meccanismo culturale per far capire ai cittadini il corretto funzionamento della raccolta differenziata. Perché c’è chi preferisce mettere il sacchetto nell’automobile e lo getta dal finestrino». Comportamenti che, secondo Bruno, devono essere combattuti «anche con la forza della legge, perché sono reati ambientali. E i sindaci su questo aspetto ci sono, perché c’è chi si accinge a mettere in piedi sistemi di video sorveglianza del territorio. Però serve un’azione più organica, e questa azione più organica deve partire dalla Regione. Noi ci siamo e faremo la nostra parte».