Colpo al tesoro dei Grande Aracri, sigilli a beni per 15 milioni – VIDEO
CATANZARO Una delle società sequestrate oggi dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro si accingeva a realizzare un imponente villaggio turistico a Isola Capo Rizzuto, sulla costa crotones…


CATANZARO Una delle società sequestrate oggi dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro si accingeva a realizzare un imponente villaggio turistico a Isola Capo Rizzuto, sulla costa crotonese. Il particolare è stato reso noto nel corso della conferenza stampa, che si è tenuto nella mattinata di mercoledì presso la sede della Dia a Catanzaro alla quale hanno partecipato Teodosio Marmo, il capo della sezione operativa della Dia di Catanzaro, Antonio Turi, e Michele Conte, responsabile indagini patrimoniali della Dia di Catanzaro., nella quale sono stati illustrati due provvedimenti di sequestro e di confisca a carico di due imprenditori ritenuti contigui alla cosca di ‘ndrangheta dei Grande Aracri, per un valore di 15 milioni di euro.
«Tra i vari beni abbiamo sequestrato anche – ha riferito il capo della sezione operativa della Dia di Catanzaro, Antonio Turi – una società, la “Gb Immobiliare”. riconducibile a Pasquale Barberio, che aveva la titolarità dei terreni e anche delle licenze e delle autorizzazioni necessarie a costruire un centro turistico nel territorio di Isola Capo Rizzuto, centro che si sarebbe dovuto chiamare “Caribe”. Ci siamo mossi perché si tratta di una società il cui patrimonio è di dubbia provenienza, del resto – ha spiegato Turi – tra le finalità dell’attività della Dia c’è anche quella di evitare il reimpiego di soldi che si sospetta siano stati accumulati illecitamente». Secondo il responsabile delle indagini patrimoniali della Dia di Catanzaro, Michele Conte, il progetto di realizzazione di questo nuovo villaggio turistico aveva un valore di almeno 10 milioni d euro. Dei 15 milioni di euro sequestrati o confiscati, 12 sarebbero riconducibili a Barberio e 3 a Scarpino.
«Si tratta – ha esordito Marmo – di un’operazione che rientra nella nostra strategia di investigazione patrimoniale, tesa ad aggredire le ricchezze illecitamente accumulate dalle cosche ‘ndranghetiste». Nel dettaglio, i provvedimenti di natura patrimoniale eseguiti dalla Dia rappresentano l’appendice di risultanze investigative nei confronti della “locale” Grande Aracri di Cutro derivanti da indagini compiute in un arco temporale lungo quasi 20 anni, dall’operazione “Scacco Matto” degli inizi degli anni 2000 alla più recente operazione “Kyterion”. «L’aspetto interessante – ha spiegato Turi – è il fatto che la nostra azione si è concentrata su due settori, come quello della filiera del legno e quello turistico-alberghiero, sui quali maggiormente si concentrano gli appetiti della ‘ndrangheta e il riciclaggio di denaro sporco da parte delle cosche». A carico di Barberio, imprenditore originario di Lamezia Terme con rilevanti interessi economici nel settore immobiliare e in quello turistico e alberghiero a Isola Capo Rizzuto ma anche a Roma e nel Lazio, la Direzione investigativa antimafia ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro sul presupposto della pericolosità sociale “anche alla luce dei rapporti di natura economica intercorrenti – ha spiegato a sua volta Conte – con il boss Nicolino Grande Aracri”, e della sproporzione “rilevante” tra i redditi dichiarati e i beni effettivamente posseduti: tra questi ultimi spicca in particolare il villaggio turistico “Costa del Turchese”, anch’esso sequestrato dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro. Pericolosità sociale e “rilevante” sproporzione tra redditi dichiarati e beni posseduti sono alla base anche del provvedimento di confisca eseguito dalla Dia catanzarese nei confronti di Salvatore Scarpino.
I BENI L’attività di ricostruzione contabile operata dagli investigatori della Dia, da cui è emersa una rilevante sproporzione tra beni posseduti e i redditi dichiarati da entrambi i nuclei familiari, ha permesso ai Tribunali interessati di disporre la sottrazione dei seguenti beni dalla disponibilità di Pasquale Barberio e di Salvatore Scarpino: 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della As Calabria Vacanze srl, con sede legale a Roma; 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Castella servizi srls, con sede legale a Lamezia Terme (Cz); 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Compagnia di sviluppo turistico numero 2 srl, con sede legale a Lamezia Terme (Cz); 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Compagnia di sviluppo turistico srl, con sede legale a Lamezia Terme (Cz); 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Turchese service di F. Rizzo&C. sas, con sede legale a Lamezia Terme (Cz); 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Touristic Sud Service srl, con sede legale a Catanzaro; 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Snc Costruz Gener dei F.ll Barberio-Geom.Paolo e Pasquale, con sede legale a Lamezia Terme (Cz); 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Turchese srl, con sede legale a Roma, in liquidazione dal 1° aprile 2011; 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della G.B. Immobiliare srl, con sede legale a Latina; 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della società denominata Baia del Carmen srls, con sede legale a Isola Capo Rizzuto (Kr); 70% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della Carioca Resors srl, con sede legale a Roma; 70% del capitale sociale della S.S.A.T. S.R.L., con sede legale a Roma; 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della I.P.L.E. S.R.L., con sede legale a Cutro (Kr); 100% del capitale sociale ed intero compendio aziendale della I.P.L.E.S. S.A.S. di Calinciuc Gheorhe & C., con sede legale a Cutro (Kr); 100% del capitale sociale della A.S. Legno srl, con sede legale a Cutro (Kr); 79 tra terreni e fabbricati; 14 rapporti finanziari; 7 polizze assicurative; un’autovettura.