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La Corte d’Appello conferma l’esistenza del “sistema Rappoccio”

REGGIO CALABRIA La Corte di Appello di Reggio Calabria decidendo sull’appello proposto da Loredana Tolla, difesa dall’avvocato Giancarlo Murolo, e Francesco Verbaro, difeso da Domenico Doldo, entramb…

Pubblicato il: 21/03/2018 – 13:36
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La Corte d’Appello conferma l’esistenza del “sistema Rappoccio”

REGGIO CALABRIA La Corte di Appello di Reggio Calabria decidendo sull’appello proposto da Loredana Tolla, difesa dall’avvocato Giancarlo Murolo, e Francesco Verbaro, difeso da Domenico Doldo, entrambi condannati in primo grado – celebrato con il rito abbreviato, dal gup Dott. Massimo Minniti per il reato di associazione e delinquere e altro, nel contesto del cosiddeto “caso Rappoccio” – ha confermato, con riferimento alla Tolla, la condanna per associazione per delinquere e con la concessione delle attenuanti generiche ha rideterminato la pena in un anno di reclusione con i benefici di legge. Confermando, inoltre, a carico della stessa, le statuizioni civili e la condanna al pagamento in favore della costituita parte civile, l’avvocato Aurelio Chizzoniti (che denunciò il caso), difeso da Carmelo Malara, delle spese relative all’azione civile ed al secondo grado di giudizio.
La Corte ha, inoltre, assolto Francesco Verbaro dai reati ascritti per non aver commesso il fatto, dichiarando altresì non doversi procedere nei confronti di Loredana Tolla in relazione agli altri reati che le erano stati attribuiti perché gli stessi si sono estinti per intervenuta prescrizione.
Interviene, quindi, una ulteriore conferma della sussistenza del reato di associazione per delinquere contestato all’organizzazione Rappoccio con riferimento alle elezioni regionali dell’anno 2010, a seguito dell’avocazione degli atti da parte dell’Avvocato generale presso la Corte di Appello reggina Francesco Scuderi che era insorto avverso le indagini stagnanti condotte dalla Procura della Repubblica.
Lo stesso Rappoccio è già stato condannato in primo grado dal Tribunale, Pratticò Presidente, per il reato associativo ad oltre quattro anni di reclusione, e il giudizio pende in Corte di Appello, mentre per tutti gli altri reati contestati all’ex consigliere regionale e ai suoi accoliti, sta procedendo un’altra sezione del Tribunale penale di Reggio Calabria.
Come si ricorderà, Rappoccio è stato arrestato per aver, attraverso una girandola di società, prospettato l’inesistente possibilità di perfezionare centinaia di assunzioni, pretendendo anche il pagamento della quota di iscrizione alle cooperative, fra le quali spicca l’Alicante, l’Iride Solare srl, la Sud Energia spa e altre.

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