Soveria, «ospedale senza letti»
SOVERIA MANNELLI Un reparto di Medicina che dovrebbe avere 16 posti letto (per decreto in realtà dovrebbero essere 20) e si trova a contarne 12 perché 4 mancano fisicamente e nessuno li compra. «Dopo…


SOVERIA MANNELLI Un reparto di Medicina che dovrebbe avere 16 posti letto (per decreto in realtà dovrebbero essere 20) e si trova a contarne 12 perché 4 mancano fisicamente e nessuno li compra. «Dopo undici anni di comitato, incessante, sfiancante, pensavamo di aver detto tutto, di aver scoperto ogni nervo», scrivono i rappresentanti del comitato “Pro ospedale del Reventino”, guidati da Antonio Maida che da anni si occupano delle problematiche dell’ospedale di Soveria Mannelli. «Invece siamo costretti come gli esploratori della valle di Giza a trovare nuove sconcertanti situazioni che tassello dopo tassello infittiscono il nostro ruolo».
Il problema che il comitato registra è nel reparto di Medicina, «l’unico rimasto per decreto». Un reparto che inizialmente aveva 20 posti letto. In realtà tra decreti, atti aziendali e contorti turn over che non hanno mai generato quanto nelle previsioni della rete ospedaliera regionale, quando il reparto ha avuto il massimo ha contato su sedici posti letto. E sarebbe potuta anche andar bene così se non fosse che per ragioni paradossali i posto letto oggi sono 12 e non bastano a soddisfare la domanda della popolazione della zona montana del Reventino.
«Con il tempo, come un cero acceso – scrivono dal comitato –, i posti letto invece che aumentare hanno giocato al ribasso e oggi sono dodici, sempre che le nostre autorevoli fonti non sbaglino. Dodici a fronte di una richiesta incessante che vede cittadini di queste latitudini, perlopiù anziani a vedersi negare un ricovero per “troppo pieno”. In effetti dodici posti letto sono pochi, otto in meno di quanto assegnati per decreto. Fatto sta che potrebbero comodamente essere 16, senza colpo ferire, senza aggravi alle casse dell’Asp. E non sono sedici per un motivo che se spiegato diventerebbe poco comprensibile anche agli ultimi Inuit del parallelo 0. Non sono sedici perché mancano 4 letti, fisicamente quattro letti, che potrebbero essere spostati dalla Chirurgia, o comprati al costo medio di 500 euro ciascuno. Non sono sedici per soli duemila euro, in pratica per nulla. Eppure, pare, che la dirigenza del reparto abbia più volte fatto richiesta per l’acquisto dei letti, sta di fatto che se è così, l’Asp non abbia ritenuto opportuno aggravarsi di questa spesa. Oppure entrano in gioco altre variabili, non ultima quella che potrebbe “far stagnare” la cosa con il beneplacito di tutti, perché le esigue forze attive del reparto verrebbero sottoposte a ulteriori fatiche non sostenibili con 4 posti in più».
«Sembra di essere ancora una volta su “Scherzi a Parte” – è l’amaro commento finale –, invece è la realtà dei fatti. Dove a pagarne le conseguenze sono gli anziani che vivono a queste latitudini, che quotidianamente si recano in ospedale per essere assistiti e prontamente gli viene sbattuto in faccia il foglio di via perché non ci sono posti. Se l’Asp non ha intenzione di comprarli ce lo dica, siamo pronti a una sottoscrizione popolare e mettere fine a questa ulteriore inutile commedia napoletana».