Denunciava l'assenza di titoli del capo, adesso le notificano un disciplinare
CROTONE L’ultima novità è la notifica di un disciplinare, preludio di quello che potrebbe essere il licenziamento. A darne notizia è il Fatto quotidiano che si è occupato della vicenda che riguarda l…


CROTONE L’ultima novità è la notifica di un disciplinare, preludio di quello che potrebbe essere il licenziamento. A darne notizia è il Fatto quotidiano che si è occupato della vicenda che riguarda la dipendente dell’Inps Marisa Arcuri. La donna, alle dipendenze dell’ente previdenziale a Crotone, si era autodenunciata davanti al giudice perché da cinque anni sarebbe andata al lavoro senza effettivamente svolgerlo e quindi percependo uno stipendio per «non fare nulla». La funzionaria iniziò una sua personale battaglia di legalità chiedendo se il suo superiore fosse stato assunto con regolare concorso come prevede l’Inps e se dunque avesse tutti i requisiti necessari per poter lavorare nella pubblica amministrazione. Alla denuncia arrivò dopo aver subito per diversi anni ingerenze sul posto di lavoro nonostante fosse una funzionaria di lungo corso. Della vicenda, ancora irrisolta, si occupò anche il Parlamento con delle interrogazioni. La notifica del disciplinare alla funzionaria arriva dopo il servizio televisivo messo in onda da Le Iene che raggiungendo la dirigente Inps, cui vengono contestati i titoli, ha sostenuto di aver fatto un concorso ma non ha dato prova all’inviato. La notifica del disciplinare –informa il Fatto quotidiano- è stata disposta l’otto marzo a firma di Diego De Felice, direttore regionale dell’ente, anche se non è ben chiaro cosa venda contestato alla funzionaria visto che l’intera vicenda fu trattata in pubblica udienza già tre mesi fa. «Si tratta di un fatto gravissimo» dice l’avvocato della Arcuri, Gian Paolo Stanizzi. Il legale ricorda anche come la stessa vicenda abbi portato anni fa ad una contestazione molto simile conclusasi con una condanna nei confronti dell’Inps visto che la guardi di finanza riscontrò la veridicità delle informazioni dette dalla Arcuri sull’assenza dei requisiti del suo superiore per accedere ai ruoli dirigenziali. «Chiaro che la sanzione disciplinare allora inflitta come l’avvio del procedimento oggi avviato mirano ad occultare i rilevanti profili di illiceità emersi dalla vicenda che denuncia – continua l’avvocato- e alla quale l’ente si oppone da sempre, prima con il diniego e poi con le contestazioni. Ma questa è pur sempre l’Inps e non può colpire il dipendente pubblico che sollecita l’emersione di fatti illeciti o illegittimi di interesse collettivo posti in essere nella Pa». E così, alla fine, scatta la diffida a sospendere immediatamente il disciplinare. «Questa storia ha segnato per anni la mia assistita, non vorrei mai che chi ha infierito anziché ascoltare le sue ragioni si trovasse poi a rispondere degli effetti che questa violenta e cieca persecuzione possono provocare nella mia assistita».