Sette calabresi su dieci preoccupati per i tagli ai fondi europei
COSENZA Qual è la percezione dei calabresi sull’utilità dei fondi europei? Cosa comporterebbe, per la Calabria, una riduzione dei fondi della politica di coesione dopo il 2020 (vi abbiamo parlato de…


COSENZA Qual è la percezione dei calabresi sull’utilità dei fondi europei? Cosa comporterebbe, per la Calabria, una riduzione dei fondi della politica di coesione dopo il 2020 (vi abbiamo parlato dell’ipotesi in questo servizio)? Se lo sono chiesti i ricercatori del think tank di economia regionale OpenCalabria che hanno somministrato queste domande nell’ambito dell’Indagine 2018. Dai risultati del sondaggio emerge che il 67% degli intervistati (415 su un totale di 618) ritiene che i fondi europei siano utili, pertanto la loro riduzione potrebbe comportare un danno per la Calabria. Per il 16%, i tagli non avrebbero alcun impatto. Diversamente, il 10% (62 intervistati) ritiene che la Calabria possa averne addirittura un beneficio, considerata l’inutilità di tali risorse. Il 7% degli intervistati, infine, ha detto di non avere un’idea in merito.
«Sebbene non ci sia un’opinione condivisa tra gli economisti sull’impatto a lungo termine dei fondi europei – ha commentato Francesco Foglia, analista di affari Ue – ben sette intervistati su dieci riconoscono l’utilità dei fondi europei e considerano che i tagli al budget della politica di coesione possano rappresentare un danno per l’economia della Calabria. Questa opinione è molto forte soprattutto tra i giovani tra i 18 e i 32 anni, che tra l’altro rappresentano più di un terzo dei partecipanti all’indagine».
Relativamente al titolo di studio, emerge che il 70% dei laureati (rappresentanti più della metà degli intervistati) riconosce l’utilità dei fondi e, quindi, si ritiene preoccupato dai possibili tagli, mentre tra i titolari di specializzazioni e dottorato di ricerca (110 intervistati) “solo” il 55% li ritiene utili, il 13% inutili e il 25% dichiara che l’impatto dei tagli sia irrilevante per la nostra regione. Diversamente, i diplomati (170) riconoscono l’utilità dei fondi nella misura del 71%, che aumenta al 90% se si considerano i partecipanti che hanno conseguito al massimo la licenza media.
La preoccupazione per i tagli ai fondi strutturali è elevata, sebbene con intensità differenti, in base alla provincia di residenza dei partecipanti all’indagine. L’utilità dei fondi è riconosciuta dall’85% dei residenti nella provincia di Vibo Valentia, dall’80% di quelli residenti nella provincia di Crotone, dal 68% dei cosentini e dal 60% dei reggini. Inoltre, i partecipanti all’indagine residenti al di fuori della Calabria (36) hanno dichiarato in maggioranza assoluta (61%), che minori fondi Ue rappresentano un danno per l’economia della Calabria.