REGGIO CALABRIA I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un decreto di confisca di beni finanziari riconducibili al patrimonio del 52enne reggino Francesco Sgrò e al suo nucleo familiare. Con il medesimo provvedimento l’uomo è stato sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per la durata di 3 anni, con obbligo di soggiorno nel comune di Reggio. Sgrò è ritenuto affiliato di spicco della cosca Serraino, attiva a Reggio soprattutto nella zona di Modena-San Sperato e con estensione nel vicino Comune di Cardeto, con il ruolo di «pianifìcatore dell’attività illecita del sodalizio criminoso, specie nell’ambito dei furti – fanno sapere i carabinieri – e della ricettazione di autovetture, con compiti di intermediazione e approvvigionamento di armi, munizioni e materiali esplodenti per conto della cosca di appartenenza».
Il provvedimento di confisca trova fondamento nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a settembre del 2010 dal Tribunale di Reggio nei confronti di 27 persone, accusate di associazione mafiosa nell’operazione “Epilogo” condotta dai carabinieri a seguito dell’attentato alla Procura Generale di Reggio Calabria compiuto a gennaio del 2010. Successivamente con sentenza emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria nel maggio 2014, in parziale riforma della sentenza di primo grado, irrevocabile nel novembre del 2015, Sgrò è stato condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa e porto abusivo e detenzione di armi. Nello specifico, sono stati confiscati conti correnti, polizze e prodotti finanziari per un valore complessivo di circa 50mila euro.
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