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Siderno, il Comune chiede 5 milioni ai commissari (e al ministero)

L’atto di citazione del sindaco Fuda mette nel mirino la gestione tra il 2013 e il 2015. «Chiesto mutuo da 9 milioni che peserà sui cittadini per 30 anni»

Pubblicato il: 18/04/2018 – 12:44
Siderno, il Comune chiede 5 milioni ai commissari (e al ministero)

SIDERNO L’atto di citazione indirizzato al Tribunale civile di Reggio Calabria è durissimo. Prende di mira il ministero dell’Interno e «la commissione straordinaria che ha gestito (male) il Comune di Siderno nel periodo compreso tra il 18 aprile 2013 e il 31 maggio 2015». Il sindaco Pietro Fuda (nella foto) lo aveva annunciato settimane fa. Ora l’atto firmato dall’avvocato Crescenzio Santuori ufficializza lo scontro istituzionale. Dopo lo scioglimento decretato per le ingerenze dei clan, la gestione della cosa pubblica sarebbe stata tutt’altro che efficiente. Peggio: i commissari avrebbero «causato al Comune danni economici di rilievo, documentalmente sostenuti, conseguenza immediata e diretta sia di una gestione negligente e imprudente da parte degli stessi sia della mancata attivazione, da parte del ministero dell’Interno, degli ordinari poteri di controllo del loro operato». I destinatari della richiesta di risarcimento danni sono (oltre al ministero) i viceprefetti Francesco Tarricone ed Eugenio Pitaro e il funzionario Maria Cacciola. Il sindaco di Siderno Pietro Fuda, che firma la nota inviata anche alla Procura della Corte dei conti, ricostruisce i fatti. Inizia dalla nomina ed entra subito nel vivo delle contestazioni.
PERCHÉ IL MINISTERO Il ministero finisce nel mirino di Fuda per aver deciso di prorogare – nell’agosto 2014 – il lavoro della commissione, perché «le azioni intraprese dall’organo straordinario hanno positivamente inciso sulla vita dell’ente, dando l’avvio, nei diversi settori, al processo di risanamento ed alla normalizzazione dell’attività amministrativa, che presentava diverse criticità, causate, principalmente, dal disordine organizzativo, dal diffuso stato di degrado dei beni comunali e dalla importante esposizione debitoria, che ha peraltro portato il comune a deliberare il dissesto finanziario nel dicembre 2013». Frasi che evidenzierebbero «la colpa del ministero dell’Interno anche per la mancata vigilanza (…) rispetto ai danni che in questa sede si assume (documentalmente) siano stati causati dalla gestione commissariale: nessun rilievo critico da parte del Ministero, nessun cenno agli scritti resi dalla Corte dei Conti e contrari alla gestione commissariale, dunque un parere di proroga solo formale, non veritiero e dunque dissociato dalla realtà».
IL MUTUO INOPPORTUNO Appena insediata, la commissione straordinaria «ha inoltrato alla Cassa depositi e prestiti una domanda di anticipazione di liquidità, così attivando lo strumento (…) per il pagamento “dei debiti certi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012”». Per Fuda si tratta di un’imprudenza che avrà ripercussioni nefaste sulle casse del Comune per i prossimi anni. Seguiamo il suo ragionamento: «Dopo appena 12 giorni – scrive il sindaco – senza una previa verifica di quale fosse lo stato finanziario complessivo del Comune e quale la natura dei debiti, ignorando atti, relazioni e documenti contabili che delineavano, sin da prima del proprio insediamento, l’impossibilità del Comune di assolvere a funzioni e servizi indispensabili». E invece, «la Commissione ha ritenuto possibile, lecito e opportuno contrarre un mutuo pari a 8 milioni 991mila euro e al contempo gravare l’ente, per i successivi 30 anni, dell’obbligazione restitutoria di interessi milionari». Una scelta «al buio, nella totale e cosciente rimozione dell’insieme di relazioni già in quel momento acquisite agli atti comunali e redatte sia dal Collegio dei revisori sia dal responsabile del servizio finanziario del Comune». Quelle relazioni erano «concordi nel definire “il Comune di Siderno un ente con forti problematiche economico-finanziarie, in perenne mancanza di liquidità… nonché un ente strutturalmente deficitario nelle condizioni di pre-dissesto”».
«COMPORTAMENTO ABNORME» In realtà, ancora prima della sottoscrizione del contratto di anticipazione (il 5 giugno 2013, poi modificato il 21 ottobre dello stesso anno), tra Corte dei conti e commissione straordinaria è iniziato un contraddittorio per «acquisire chiarimenti e integrazioni circa il rendiconto dell’anno 2011». Dal carteggio emergono «irregolarità e criticità» registrate dai magistrati contabili, assieme alla mancata adozione di «provvedimenti straordinari di riaccertamento dei residui». Fatti che hanno portato prima il responsabile del settore economico-finanziario del Comune e poi i revisori dei conti a suggerire la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario il 19 dicembre 2013. Suggerimenti accolto in 24 ore dalla commissione straordinaria. Per Fuda questa scelta è un «ulteriore prova documentale di quanto inutile, gravoso e antieconomico fosse lo strumento di anticipazione». Perché chiedere un maxi mutuo per un Comune già, di fatto, in dissesto? È quello che si chiede Fuda. Che sottolinea «l’abnormità e gravità del comportamento illecito e dannoso integrato dal ministero dell’Interno» e, nel farlo, rileva «come la dichiarazione di dissesto sia stata effettuata nonostante il venir meno (indebito e costoso) dei quasi 9 milioni di euro pagati con il ricorso al mutuo, somma dunque non più gravante sulla massa passiva».
RISARCIMENTO MONSTRE Fuda fa i conti del disastro generato da quella scelta per chiedere i danni al ministero. Intanto, ignorare gli atti contabili e le relazioni «che già evidenziavano lo stato di pre-dissesto» avrebbe generato con il solo mutuo, un debito per interessi a carico del Comune di Siderno pari a 5 milioni 310mila euro. In secondo luogo, i commissari avrebbero potuto seguire un’altra strada, quella della «modalità semplificata di liquidazione», che avrebbe consentito di risparmiare sui debiti proponendo transazioni ai creditori. Infine, la terna non avrebbe «verificato la consistenza, la fondatezza e l’origine dei crediti pagati con l’anticipazione di liquidità». (ppp)

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