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«Il Pd riscopra il senso della responsabilità»

di Demetrio Battaglia*

Pubblicato il: 07/05/2018 – 15:15
«Il Pd riscopra il senso della responsabilità»

Non expedit, fu la risposta della gerarchia alla richiesta di partecipazione dei cattolici alla vita politica del Paese a fine ottocento. Risposta preceduta dal famoso appello né eletti né elettori. Il Pd di fatto ha scelto questa via dopo le elezioni. Ritiene di avere perso le elezioni e invita i vincitori a fare il governo.
Il punto è che in un sistema proporzionale o parzialmente proporzionale nessuno vince mai – o meglio, nella storia della Repubblica successe solo una volta con De Gasperi e la Dc. Il 4 marzo nessuno ha vinto perché nessuno ha avuto un numero sufficiente di voti per governare. Inoltre, tale risultato si inserisce in un sistema parlamentare che impone la nascita di un governo nelle due camere che rappresentano gli elettori.
Il Pd, pur non essendoci più le condizioni storiche che portarono alla formazione dell’arco costituzionale per escludere il Msi dalla vita parlamentare e all’interno dell’“arco” la convenzione per escludere il Pci dal governo, di fatto si è ritagliato un ruolo di non partecipazione. Non so quanto può reggere questa scelta e soprattutto per quanto tempo reggerà il Pd con questa scelta. È chiaro che era difficile fare altro, si veniva da una stagione e da una campagna elettorale dura, con una aggressione congiunta contro il partito. Con un clima di odio, creato contro tutto e tutti i democratici.
Questa fase dovrà far riflettere tutti i soggetti politici che vogliono governare questo Paese. Non si può sfasciare tutto e il giorno dopo tentare di costruire programmi e contratti con disinvoltura appellandosi solo alla responsabilità. La responsabilità è un valore che deve essere esercitata sempre, prima e dopo le campagne elettorali, la responsabilità deve accompagnare ogni giorno la vita politica.
La speranza è che venga esercitata in questi mesi difficili che ci attendono se, come sembra inevitabile, si tornerà alle urne. E però per il Partito democratico il tema rimane e diventerà sempre più centrale sia a livello nazionale sia a livello locale. A livello nazionale l’esercizio politico del consenso post elettorale, a livello locale la necessità di alleanze programmatiche pre-elettorali. I voti nel congelatore in un periodo post ideologico rischiano di fare scomparire chi pretende di fare simile uso.
Questa è una delle sfide decisive, con la quale si dovrà misurare la classe dirigente del Pd nazionale e locali. Speriamo per il bene del Paese e della Regione che si avrà la capacità di affrontarla e vincerla. La Chiesa, con grande sapienza, cambiò orientamento e dopo la fase di non partecipazione incoraggiò l’attività politica dei cattolici i quali condizionarono quasi sempre positivamente le istituzioni, contribuendo in maniera decisiva ai progressi economici e sociali dell’Italia. Il Pd deve trovare la forza e il coraggio di farlo, cambiando se ancora la possiede la vocazione maggioritaria che ne caratterizzò la nascita.

*Ex deputato del Pd

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