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Lamezia, sequestrati 30mila prodotti elettronici taroccati

I finanzieri hanno individuato oggetti contraffatti che erano fedeli riproduzioni dei prodotti della marca “BTicino”. Sul mercato avrebbero fruttato 87mila euro. Quattro commercianti denunciati

Pubblicato il: 31/05/2018 – 11:24
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Lamezia, sequestrati 30mila prodotti elettronici taroccati
LAMEZIA TERME Erano fedeli riproduzioni dei prodotti di elettronica della nota marca “BTicino” che commercianti di nazionalità cinese avevano immesso sul mercato. Per questa ragione dopo le indagini eseguite dal Nucleo mobile delle fiamme gialle lametine, guidate dal colonnello Fabio Bianco, sono stati sequestrati 28.970 oggetti contraffatti (tra interruttori, prese elettriche e tv, “placche” di varie dimensioni e colore, ecc.) e denunciate penalmente quattro persone, titolari delle attività commerciali nelle quali venivano venduti illecitamente i prodotti contraffatti. Attività che si trovano tra il circondario di Lamezia terme e la città di Catanzaro. I finanzieri, fingendosi avventori, hanno ispezionato la merce esposta nei negozi al fine di individuare eventuali illeciti commerciali. Quello che hanno subito notato è stata la vendita di prodotto elettronici simili a quelli della “BTicino”. L’operazione condotta dai militari, coordinati dalla procura della Repubblica a Lamezia Terme, denominata “Corto circuito”, ha portato all’ingente sequestro degli oggetti che, se immessi sul mercato, avrebbero fruttato un ricavo stimato in circa 87mila euro. La commercializzazione di oggetti con marchi contraffatti produce un notevole danno non solo ai produttori dei beni “originali” – che spesso profondono ingenti investimenti finanziari, finalizzati a migliorare i prodotti –, ma anche ai consumatori finali dei beni. Questi ultimi, infatti, non solo avranno acquistato un prodotto che, nella stragrande maggioranza dei casi, è qualitativamente scadente, ma, come in questo caso, avranno esposto a rischi anche la loro incolumità trattandosi di materiali che vengono installati in impianti elettrici. Infine, tali materiali potrebbero essere anche facile tentazione per qualche impiantista “poco corretto”, che potrebbe indurre in errore un cliente installando materiali come quelli sequestrati per prodotti di qualità.
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