REGGIO CALABRIA Ha fatto tappa a Reggio Calabria il tour del villaggio Trenitalia #lamusicastacambiando per l’anteprima del nuovo treno regionale Pop. Convogli che andranno a far parte del nuovo contratto di servizio che Trenitalia sta definendo anche con la Regione Calabria. «Treni che segnano un netto miglioramento in termini di consumi, confort, sicurezza, affidabilità e accessibilità», ha spiegato Renato Mazzoncini, ad di Trenitalia, presente per illustrare personalmente al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e al sindaco della Città Metropolitana di Reggio Giuseppe Falcomatà le caratteristiche dei nuovi convogli che saranno pronti entro la primavera del prossimo anno. «Abbiamo l’obiettivo di acquistare 15-20 treni – ha detto Oliverio dopo aver visitato il modello in scala reale allestito al centro del villaggio Trenitalia -. Nel contratto di servizio, di dieci anni+cinque che stiamo per definire e contiamo di chiudere entro l’anno, una componente importante riguarda il materiale rotabile».
«Stiamo esaminando – ha aggiunto Oliverio – le diverse offerte presentate. Noi abbiamo bisogno di rinnovare radicalmente l’offerta. Puntiamo molto sul trasporto in ferro, ma serve offrire maggiore confort, e spazi più adeguati a chi è costretto a spostarsi. Questo nuovo treno credo che dimostri il profondo cambiamento del sistema trasportistico ferroviario nel nostro Paese. È un prodotto molto innovativo, rispondente alle esigenze dei viaggiatori pendolari; aperto e accessibile, per il notevole abbattimento delle barriere architettoniche, ma soprattutto sicuro e veloce».
«Questi treni – ha detto Mazzoncini – sono completamente ripensati rispetto a quelli con cui sono abituati a viaggiare i nostri pendolari. Sono convogli che hanno un livello di confort completamente diverso. L’aria condizionata, o il riscaldamento, sono regolati da un sistema intelligente, sulla base del numero di viaggiatori a bordo, per mantenere un confort ottimale. Adesso i treni sono in fase di costruzione, sono in fase di test, ed entro un anno al massimo contiamo di vederli in esercizio, per contribuire a cambiare la vita a chi ha scelto di non andare in automobile».
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