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«Prioritaria l’unione istituzionale delle regioni del Sud»

di Orlandino Greco*

Pubblicato il: 14/06/2018 – 16:30
«Prioritaria l’unione istituzionale delle regioni del Sud»

Da molti anni, sin da quando rivestivo la carica di vicesegretario del movimento per le Autonomie, sostenevo l’esigenza di un patto istituzionale che consentisse un rilancio concreto delle regioni dell’Italia del Meridione. In un documento pubblicato nel lontano 2010 evidenziavo la necessità di avviare un confronto reale tra i presidenti di Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise e Campania al fine di realizzare una vera e propria agenda di governo per il sud scevra da ogni condizionamento partitico.
Anche nel 2015, poco dopo la mia elezione a consigliere regionale, avevo indirizzato una lettera ai presidenti delle regioni del sud per avviare con decisione un processo di alleanza. Nella mia esperienza da sindaco di Castrolibero, seguita poi da quella di presidente del consiglio provinciale di Cosenza, avevo maturato l’idea di come le politiche territoriali fossero prioritarie per il pieno rispetto delle autonomie locali così come definite dalla nostra Costituzione.
Oggi più che mai credo necessaria e irrinunciabile l’urgenza di un’unione istituzionale delle regioni dell’Italia del Meridione al fine di arrivare a un collegio costituente che sappia esprimere le proprie risposte alle domande dei territori, in piena autonomia, senza subire le scelte del centralismo governativo.
Registro con favore che nelle ultime ore, grazie anche all’appello del presidente De Luca e alla determinazione del presidente Oliverio, si sta generando un nuovo interesse intorno ad un’iniziativa che davvero consentirebbe di rilanciare i nostri territori e le nostre comunità. Condivido inoltre il pensiero del presidente Musumeci che ha espresso la necessità di portare la tematica sul tavolo nazionale superando ogni steccato partitico. Ritengo che l’unione delle regioni del Meridione sia davvero una grande opportunità per la crescita del Paese e il neoministro per il Sud dovrebbe indicarla come priorità assoluta per la propria agenda di governo.
L’Italia riparte solo se l’agenda del governo verrà scritta dalle regioni e non dal centro, solo se saranno i presidenti delle Regioni, delle province e i sindaci a dettarne i contenuti. Si tratta quindi di invertire una rotta centralista verso cui da decenni sono indirizzate le politiche per il sud. Non si tratta di esportare un modello già attuato altrove, ma di proporne uno innovativo che valorizzi i territori e le comunità. Oggi tocca ai presidenti delle regioni meridionali scrivere il futuro del Paese, partendo dal sud. Senza secessioni, né rivendicazioni, ma senza accettare passivamente l’ordine controllato di sviluppo indicato da Roma.

*consigliere regionale

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