COSENZA È morto, sabato pomeriggio, Giuseppe Roma, ordinario di Archeologia cristiana e medievale dell’Unical. Il messaggio si è diffuso nell’ateneo cosentino partendo da una comunicazione del direttore del dipartimento di Studi umanistici Raffaele Perrelli. Roma, che aveva compiuto 70 anni ad aprile, ha speso tutta la propria carriera accademica tra le mura di Arcavacata. All’Unical ha ricoperto cariche importanti: direttore del Centro interdipartimentale di Diagnosi, conservazione e restauro; poi direttore del dipartimento di Archeologia e Storia delle arti e anche senatore accademico. Peppino, così lo chiamavano i suoi amici, ha partecipato a decine di indagini archeologiche in tutto il mondo, facendo nascere nei suoi studenti la passione per la disciplina. «Era un esempio di signorilità e mitezza – scrive Perrelli sulla rete interna dell’ateneo in una breve ma sentito ricordo – e queste qualità hanno contribuito a rendere più gentile e accogliente il nostro ambiente di lavoro. Fra tutte le sue qualità, voglio ricordare il forte sentimento di lealtà: frutto di un’indole generosa e di un legame mai reciso con le sue origini di albanese di Calabria. La terra gli sarà lieve di sicuro, come leggero è stato il suo passo nel mondo. Saranno pesanti, per chi gli ha voluto bene, i giorni che verranno: senza la sua voce, le sue parole, il suo sorriso».
IL CORDOGLIO DI OLIVERIO «Il ricordo del professore Roma ci accompagnerà per sempre con il suo esempio di passione e di mitezza, di rigore negli insegnamenti e di lustro per il mondo accademico calabrese». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. «Le sue indiscusse qualità e le sue numerose indagini in varie aree del mondo – ha aggiunto Oliverio – hanno contribuito non solo a dare prestigio all’Università della Calabria, ma hanno acceso la passione di tanti studenti per l’Archeologia. Il professore Roma mancherà alla Calabria e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e stargli accanto».
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