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Regionali, la scelta dell'Udc: «Saremo nel centrodestra» – VIDEO
A Lamezia il segretario nazionale dello Scudocrociato Lorenzo Cesa con i vertici del partito. Talarico contro Abramo: «I campanili non fanno bene…»
Pubblicato il: 06/07/2018 – 19:01
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LAMEZIA TERME Le “sirene” della grande alleanza civica e bipartisan per le prossime Regionali in Calabria non incantano l’Udc, che in vista delle elezioni del 2019 punta a un forte schieramento di centrodestra nel senso classico del termine e della sua configurazione. Lo fa capire il leader nazionale dello Scudocrociato, Lorenzo Cesa, europarlamentare del Ppe, che a Lamezia Terme, accompagnato dal segretario regionale Udc Franco Talarico, raduna e incontra amministratori e dirigenti del partito in Calabria.
AFFONDO SUI FONDI EUROPEI I fasti di un tempo non ci sono più ma la platea che accoglie Cesa non è scarna. Si intravedono tra gli altri Luca Morrone, già presidente del Consiglio comunale di Cosenza, il già capogruppo Udc alla Regione nell’era Scopelliti, Gaetano Ottavio Bruno, il già presidente del Consiglio regionale Gigi Fedele (che alle Politiche si è candidato con l’aggregazione “Noi con l’Italia” di cui l’Udc era il baricentro), il lametino Armando Chirumbolo. Il tema dell’iniziativa targata Ppe è “calabriachiamaeuropa” e Cesa va subito giù pesante: «Il mio – osserva il segretario Udc parlando con i giornalisti – è un giudizio molto negativo su come sono state utilizzate le risorse comunitarie in Calabria: solo il 5,4% su circa tre miliardi. Penso che sia davvero molto poco: è vero che sono stati presentati progetti per il 60% delle risorse ma siamo quasi a fine programma. Come sempre, molte Regioni, che non hanno un’idea strategica, all’ultimo momento mandano in Europa progetti che vengono puntualmente respinti. Il rischio – rimarca Cesa – è buttare alle orice qualche miliardo di euro che poteva benissimo aiutare la Calabria e ridare speranze a tanti giovani calabresi». Rincara la dose Franco Talarico: «I numeri sono sotto gli occhi di tutti, e parlano di una pessima gestione. Non c’è solo un problema di quantità ma anche di qualità della spesa, perché – osserva il segretario dell’Udc calabrese – se si spendono ingenti risorse ma poi il Pil non cresce e la disoccupazione aumenta significa che si è fallito su tutti i fronti e si provocano gravi danni alla nostra economia. C’è una gestione della spesa molto lenta, dispersa in mille rivoli, senza puntare sulle eccellenze della Calabria come agricoltura e turismo. E’ ormai chiaro che l’occupazione si crea solo dando un forte sostegno alle imprese: e allora – prosegue Talarico – occorre che realmente ci siano giovani che con coraggio investano ma anche una Regione che concretamente e rapidamente li sostengono».
https://youtu.be/sw1m9Y03Bms
«ABRAMO? NO AI CAMPANILI» Inevitabile il passaggio politico in vista delle Regionali in programma l’anno prossimo. Cesa è lapidario quanto chiaro: «Alle Regionali faremo le nostre liste Udc democratici cristiani, schierati – afferma il segretario nazionale dell’Udc – nel centrodestra, alternativi alla sinistra e, in Calabria, al non governo di Oliverio». Parla anche Talarico, che “bacchetta” (garbatamente) il sindaco di Catanzaro Abramo per la sua odierna “fuga in avanti” territoriale: «In Calabria i campanili non fanno bene. Ognuno deve cercare di lavorare per costruire, per quanto ci riguarda, una lista nel centrodestra, e poi successivamente, con calma, individuare una figura che ha caratteristiche di buon amministratore, caratteristiche Abramo ha come le ha Occhiuto. Insomma – sostiene il segretario regionale dell’Udc – c’è bisogno di figure che abbiamo realmente a cuore il bene della Calabria e si impegnino a lavorare con assiduità, senza fare politichese ma affrontando concretamente le tante emergenze. Penso che certi ragionamenti siano ancora prematuri: occorre individuare – conclude Talarico – una squadra e un centrodestra che, dopo il fallimento della Giunta Oliverio e il voto episodico a favore dei populisti il 4 marzo, possa essere forza di governo cercando di dare risposte al territorio».
«DAL GOVERNO SOLO DEMAGOGIA» Al centro dell’attenzione, poi, anche i temi di maggiore attualità politica a livello nazionale. Cesa non fa sconti al governo giallo-verde, osservando: «Finora c’è molta demagogia e pochi fatti. L’unico fatto concreto è che, in questo momento di difficoltà economica per il Paese, il governo mette ancora più in crisi le aziende invece di creare occupazione. Non c’è stato finora altro, oltre le iniziative prese da Salvini in tema di immigrazione». E sul tema dell’immigrazione, in particolare, Cesa aggiunge: «In un anno abbiamo avuto 14mila immigrati arirvati in Italia, mentre negli ultimi due anni dall’Italia se se sono andati via 200mila giovani, soprattutto dal Sud. C’è chi l’ha fatto per scelta, ma molta gente dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania è andata fuori dal nostro Paese per necessità: mi auguro – spiega il segretario dell’Udc – che non abbiamo la stessa accoglienza che noi stiamo riservando ad altri disperati».
Antonio Cantisani redazione@corrierecal.it
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