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«Dopo 7 anni l’Enoteca regionale è ancora un ente fantasma»

Nicolò deposita un’interrogazione in consiglio regionale: «Le nuove modifiche legislative volute due anni fa dalla giunta Oliverio non sono bastate a colmare i ritardi. Messo in piedi un piccolo ca…

Pubblicato il: 07/07/2018 – 12:38
«Dopo 7 anni l’Enoteca regionale è ancora un ente fantasma»

«Sono trascorsi invano sette anni, e ormai quasi altrettante vendemmie, ma l’Enoteca regionale-Casa dei vini di Calabria, ancora non c’è, se non sotto le spoglie di un imprecisato ente “fantasma” tour-operator che si aggira per la regione». È quanto dichiara il consigliere regionale di Fdi Alessandro Nicolò, che aggiunge: «La legge istitutiva regionale del 2011 e le nuove modifiche legislative volute due anni fa dalla giunta Oliverio non sono bastate né a colmare il ritardo storico di uno strumento di cui sono dotate tutte le altre regioni produttrici né a fornire una sede fisica dell’Enoteca, delle due previste dalla legge».
Per questo Nicolò fa sapere di aver depositato a Palazzo Campanella un’interrogazione con richiesta di risposta scritta «per sapere quali siano le cause ostative che, nonostante la rivisitazione del testo normativo originario da parte dell’attuale governo regionale, hanno determinato la mancata applicazione da ormai sette anni della Legge istitutiva dell’Enoteca regionale impedendo processi di crescita legati alle peculiari potenzialità del nostro territorio, ricco di straordinari tesori enologici, dal Pollino alle rive dello Stretto».
«L’attuazione della legge sull’Enoteca regionale – continua il consigliere di Fratelli d’Italia – che già dopo i primi cinque anni trascorsi dalla sua entrata in vigore presentava un bilancio deludente al punto che ebbi a dire che “sapeva di tappo”, oggi purtroppo bisogna constatare che è diventata …aceto. Dopo anni di inattività, nei quali si è perso tempo prezioso in inutili polemiche di campanile, c’è l’impressione che si sia messo in piedi un piccolo, inconsistente “carrozzone” e un’esistenza solo fittizia dell’Enoteca».
«Eppure l’Enoteca, che era stata voluta per promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle più pregiate produzioni vinicole della Calabria ed in particolare dei vini a denominazione di origine (DO) e a indicazione geografica (IG), avrebbe dovuto avere da anni – prosegue ancora Nicolò – due basi operative, a Cirò o nell’area del Cirotano (sede legale a valenza storica produttiva e di ricerca) e a Lamezia Terme per l’innovazione tecnologica. Tali obiettivi erano rimasti invariati con le modifiche volute da Oliverio, come le finalità originarie e la localizzazione dell’Enoteca».
«Cosa sia successo in questi anni non è molto chiaro e la mia iniziativa istituzionale mira ad ottenere quelle risposte precise che i calabresi e il mondo del vino in primo luogo meritano di sapere. Mi limito solo a ricordare – conclude Nicolò – che nel territorio cosentino sono state realizzate iniziative analoghe con la creazione dell’Enoteca regionale della Provincia di Cosenza, inaugurata dall’allora presidente della Provincia Mario Oliverio in data 25 ottobre 2013 e mi chiedo se tale realtà non abbia determinato una sovrapposizione di ruoli e duplicazione di funzioni».

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