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Intimidazioni a Rosarno, scarcerato il presunto “bombarolo” del clan Grasso

Il Riesame di Catanzaro annulla l’ordinanza del gip contro Domenico Ursetta. È stato arrestato con l’accusa di aver fabbricato ordigni per i danneggiamenti della cosca

Pubblicato il: 26/07/2018 – 15:45
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Intimidazioni a Rosarno, scarcerato il presunto “bombarolo” del clan Grasso
CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza del gip di Lamezia Terme e ordinato la scarcerazione di Domenico Ursetta, accogliendo le istanze avanzate dall’avvocato Saverio Loiero. Al vibonese Ursetta viene contestato di aver fabbricato e ceduto alla cosca Grasso di Rosarno delle vere e proprie bombe, solitamente impiegate per danneggiamenti a esercizi commerciali e fabbricate con una carica talmente elevata che lo stesso Giovanni Grasso confessava in una conversazione intercettata che «avevano fatto vibrare il paese». Domenico Ursetta era stato tratto in stato di fermo il 9 luglio scorso nell’ambito dell’operazione “Ares” della Dda di Reggio Calabria incentrata sulla guerra intrapresa dalle famiglie di mafia Cacciola e Grasso per avere il controllo del traffico di droga nel porto di Gioia Tauro. Il fermo ha interessato 31 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi, danneggiamento e altri reati. In seguito al fermo, i gip competenti per territorio hanno emesso le ordinanze di custodia cautelare. Per Ursetta, residente a Filadelfia, aveva proceduto con la convalida del fermo il giudice per le indagini preliminari di Lamezia.
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