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Open Catanzaro, voce ai giovani che vogliono far crescere la Calabria

Nasce una associazione che vuole rendere protagonisti ragazzi e ragazze ‘orfani’ di una politica che non li rappresenta

Pubblicato il: 04/01/2019 – 20:43
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Open Catanzaro, voce ai giovani che vogliono far crescere la Calabria
CATANZARO Hanno tante idee e tanta voglia di esprimerle. Hanno entusiasmo da incanalare verso la concretezza di un progetto, la vitalità di una visione che abbracci la città in cui vorrebbero continuare a vivere, sentendola propria perché generosamente pronta ad accoglierli e non respingerli con il loro bagaglio di sogni e bisogni. Sono giovani, e sono tanti. E quando un bel giorno hanno preso coscienza del loro “senso di smarrimento” rispetto alle problematiche inerenti alla politica catanzarese – che quando va bene non li interpella, e molto più spesso li ignora semplicemente perché non li interpella sostituendosi al loro bisogno di esprimersi – hanno deciso di “creare un luogo dove mettere insieme idee e bisogni, confrontarci per portarli avanti, dando corpo alla rappresentanza che non sentiamo più”. A parlare è Jacopo Lauria, ancora lontano dall’essere un trentenne, brillante dottore specializzando, che assieme a Simone Giglio e Marco Rotella, studenti decisi e appassionati, è uno degli fondatori di “Open Catanzaro” l’associazione politico-culturale fatta dai giovani che parla ai giovani, presentata questo pomeriggio nella Sala Giunta della Provincia di Catanzaro. Una sala piena di giovani, che hanno colto il messaggio: l’associazione vuole essere un laboratorio di idee che deve crescere e camminare sulle proposte e le istanze di chi è chiamato a riempire quello che non sarà un ‘contenitore’, i giovani appunto. Un’occasione per parlare alla politica, come quella rappresentata dal consigliere regionale Arturo Bova, ma anche Giulia Veltri e Pasquale Squillace, all’Amministrazione comunale di Catanzaro con Tonino De Marco, al mondo delle professioni in sala con il presidente della Camera di Commercio Daniele Rossi, o delle associazioni con Elena Bova, giusto per citare qualcuno dei presenti. «L’associazione nasce dalla necessità di essere rappresentata e di rappresentare – spiega Simone Giglio – partendo dal presupposto riconosciuto che purtroppo nell’agenda politica locale le problematiche e le istanze giovanili non trovano molto spazio. Vogliamo rappresentare al meglio tutti i giovani di Catanzaro, andando a colmare un ruolo rappresentativo e politico ma senza la presunzione di rappresentare tutti. Sarà la nostra capacità di coinvolgere a fare la differenza». L’obiettivo di “Open Catanzaro”, quindi, è quello di raccogliere le istanze giovanili e generazionali, per «capire, comprendere commentare, fino ad elaborare proposte articolate e complesse». Si guarda a tematiche care ai ragazzi come l’indipendenza, quella che si può raggiungere con un sistema di trasporto pubblico adeguato, al recupero degli spazi pubblici come luogo di aggregazione sociale (per essere meno social), affermando i principi della legalità e quindi dell’antimafia «perché la criminalità ci ruba il futuro». Hanno le idee chiare, insomma, anche nel sottolineare che “Open Catanzaro” vuole essere un’associazione politico-culturale: sì, anche politica che non è una parolaccia e i giovani non devono aver paura di pronunciare e soprattutto praticare. «Per noi “politica” – dice ancora Simone Giglio – si riconduce al significato originario che è quello legato all’essere promotori di interesse per una comunità, e quindi di voler portare avanti delle istanze di una parte di società, in questo caso dei giovani che hanno davvero tanto da dire». Spazi “aperti” per parlare e ragionare facendo rete, rimarca Marco Rotella, «per elaborare una visione innovativa di città che finalmente non ci faccia più leggere articoli che raccontano di 180 mila giovani che hanno lasciato la nostra regione lo scorso anno. Noi vogliamo costruire una comunità di persone oneste che diventino l’immagine della regione in cui vogliamo vivere». Open Catanzaro ha il volto di Gioacchino, di Maria Chiara, di Fabrizio e Samuele che raccontano ai tanti giovani presenti la propria idea di cambiamento, le proprie idee che diventano perno della visione del futuro da “spiegare” a chi dovrebbe rappresentare anche loro e non solo al momento di chiedere il voto. Ragazzi e ragazze che crescono, e vogliono farlo a Catanzaro.

Maria Rita Galati redazione@corrierecal.it

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