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Reddito di cittadinanza, i “consigli” di Alleanza contro la povertà

Il portavoce don Panizza elenca una serie di proposte per migliorare l’attuazione dello strumento in Calabria

Pubblicato il: 19/02/2019 – 22:04
Reddito di cittadinanza, i “consigli” di Alleanza contro la povertà

L’“Alleanza contro la povertà in Calabria” avanza una serie di proposte per migliorare e rende attuabile il Reddito di cittadinanza nella regione. Le proposte sono contenute in un documento diffuso dal portavoce dell’Alleanza calabrese, don Giacomo Panizza. In primo luogo, si propone di «semplificare le informazioni alla popolazione, evitando di coinvolgere le Poste e i Caf nel periodo complesso di introduzione di questa nuova misura, poiché difficilmente potranno svolgere autonomamente questo incarico», mantenendo i Punti Unici di Accesso comunali già previsti dal Reddito di Inclusione utilizzandoli anche per il Reddito di Cittadinanza. “Alleanza contro la povertà” prosegue don Giacomo Panizza – propone di « modificare gli attuali criteri basati esclusivamente sul pronostico di occupabilità e prendere in considerazione anche quelli riguardanti le povertà individuali e famigliari, mettendo in campo percorsi specifici appropriati per ogni famiglia, attraverso figure professionali per l’accompagnamento all’inclusione anche sociale». Un’altra richiesta è che «le famiglie possano fruire di percorsi flessibili nel corso del tempo all’interno dei quali il nucleo, o i singoli componenti in carico al Comune o al Centro per l’impiego, possano ricevere servizi e interventi di inclusione sociale o lavorativa, potendo utilizzare come aggiuntive le disponibilità economiche e di personale inserite dalla Regione Calabria nel “Piano povertà 2018-2020”. L’Alleanza contro la povertà in Calabria inoltre è favorevole alla creazione di un sistema che coinvolga i diversi livelli di governo e governance (Stato-Regioni-Ambiti territoriali) nella determinazione degli obiettivi, nella loro attuazione e nella successiva verifica» e di mettere in campo «una strategia per l’occupazione nel sociale andando oltre agli operatori impegnati nella promozione dell’inclusione lavorativa presso i Cpi (i cosiddetti navigator) e incrementando l’occupazione degli operatori sociali pubblici e degli enti del Terzo settore». Fondamentale, secondo l’Alleanza, è anche la chiarezza: «Chiediamo di illustrare meglio – aggiunge don Giacomo Panizza – che i progetti di utilità sociale devono essere utili alla collettività e utili ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Per questo chiediamo di sottolineare che i progetti non devono essere sostitutivi di attività retribuite, precisare che hanno natura temporanea, rendere il vincolo delle 8 ore settimanali sia flessibile, in base ai differenti profili di progetti e di utenti». E ancora: «Il Reddito di cittadinanza dovrebbe valorizzare anche realtà delle persone senza dimora. Rispetto a ciò, l’Alleanza sostiene e rilancia le proposte avanzate dalla Fio-Psd (Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora) che mirano a far sì che il Reddito di cittadinanza tenga conto delle effettive condizioni delle persone senza dimora nell’accesso alla misura e nei successivi passaggi, evitando di discriminare le situazioni di disagio maggiore». Infine – conclude il portavoce don Giacomo Panizza – “Alleanza contro la povertà in Calabria” «concorda con l’Ordine professionale degli assistenti sociali della Calabria nella proposta che negli enti locali venga messo a regime il numero adeguato del personale richiesto».

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