ROMA «A seguito degli sviluppi emersi dalle indagini della Procura di Reggio Calabria in merito all’omicidio del giudice Antonino Scopelliti ritengo urgente l’audizione, in Commissione antimafia, della Procura distrettuale di Reggio Calabria, ed in particolare del dottor Giovanni Bombardieri».
Lo scrivono al presidente dell’antimafia, Nicola Morra, la vice presidente Jole Santelli, il capogruppo Andrea Vitali e tutto il gruppo di Forza Italia in commissione Antimafia
«L’omicidio di Antonino Scopelliti – scrivono Santelli e Vitali a Morra – può essere considerato il primo atto della “stagione delle stragi” che insanguinarono l’Italia negli anni 92/93». «Pertanto, risulta di estrema importanza comprendere i nuovi sviluppi prospettati dalla Procura di Reggio Calabria non solo al fine di acquisire maggiore notizie rispetto alla tragica uccisione del procuratore Scopelliti – concludono Santelli e Vitali nella lettera a Morra – ma anche per la lettura d’insieme degli anni successivi».
LO STATO VERO LA MAFIA LA COMBATTE Sugli indagati per la morte di Antonino Scopelliti il presidente della commissione antimafia Nicola Morra, affida i suoi pensieri a Facebook: «Per eliminare un valoroso uomo di Stato come il sostituto procuratore Antonino Scopelliti, che avrebbe dovuto rappresentare l’accusa nel maxi processo a Palermo contro la mafia, Cosa nostra e la ‘ndrangheta arrivarono ad allearsi. Ora fra i 17 boss ed affiliati indagati per quell’omicidio c’è anche il superlatitante Matteo Messina Denaro. È dal 1991 che si cerca di fare giustizia su questo caso. Non è facile quando gli indagati sono latitanti. Ma alcuni collaboratori di giustizia stanno squarciando le tenebre che avevano avvolto quella morte. Anche se lentamente, prima o poi la giustizia arriva per tutti, quando lo Stato vuole. Perché lo Stato vero la mafia la combatte e la persegue, senza farci trattative…».
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