VIBO VALENTIA Potrebbe esserci una svolta nell’inchiesta su Maria Chindamo, la 44enne di Laureana di Borrello svanita nel nulla il 5 maggio del 2016. La scomparsa è avvenuta nei pressi dell’azienda agricola della donna, nel territorio di Limbadi, al confine tra il Vibonese e il Reggino. Stando a quanto rivela oggi il settimanale “Giallo” almeno tre persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati. E una di queste tre persone sarebbe l’ex cognato della donna. Nell’inchiesta della Procura di Vibo vengono contestati i reati di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Le altre due persone non sarebbero parenti della donna ma sarebbero comunque, sempre secondo i magistrati vibonesi, collegate in qualche modo alla sua scomparsa. La casa dell’ex cognato, sposato con una sorella dell’ex marito di Maria Chindamo, sarebbe stata perquisita e sarebbe stato anche prelevato il suo Dna per confrontarlo con il sangue trovato sulla macchina della vittima.
Una delle ipotesi avanzate fin dalla scomparsa, che finora reseterebbe la più accreditata, è che la donna possa essere stata uccisa per una sorta di vendetta dopo il suicidio del marito, avvenuto in seguito alla separazione tra i due esattamente un anno prima della scomparsa. Una seconda ipotesi, secondo “Giallo”, porta invece a delle tensioni che sarebbero sorte poco prima della scomparsa in merito ad alcuni terreni di proprietà di Maria e dell’ex marito.
Nei giorni scorsi proprio nella campagne di Limbadi erano riprese, con l’ausilio del Ris e dei cani molecolari, le ricerche del corpo della donna che, per ora, non hanno dato alcun esito.
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