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Corruzione, bufera a Cariati: ai domiciliari Filomena Greco e il fratello

Quattro persone arrestate dalla Guardia di finanza. Tra queste, oltre al primo cittadino, anche un dirigente del Comune del Cosentino. Indagato il vicesindaco. Al centro dell’inchiesta della Procur…

Pubblicato il: 27/03/2019 – 13:45
Corruzione, bufera a Cariati: ai domiciliari Filomena Greco e il fratello

CARIATI Quattro arresti, 11 denunce e il sequestro di un fabbricato abusivo rappresentano il bilancio di un’operazione dei finanzieri del comando provinciale di Cosenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, che stamane hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di pubblici amministratori del Comune di Cariati e di imprenditori locali ritenuti responsabili dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo edilizio. Fra i destinatari della misura restrittiva, il sindaco Filomena Greco (53 anni), il fratello Saverio (49), il dirigente dell’Area tecnica del Comune Giuseppe Fanigliulo (46) e Cristoforo Arcovio (46). Un provvedimento di obbligo di presentazione alla pg è stato notificato al vicesindaco Sergio Salvati (68 anni).
«Nei prossimi giorni saprete altro, non abbiamo ancora terminato», ha detto all’Agi il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla. «Tutto nasce dalla precedente vicenda che ha già interessato il sindaco l’anno scorso, – ha detto ancora Facciolla – e le indagini non sono concluse».
L’INDAGINE Incarichi pubblici in cambio di favori personali sono al centro dell’inchiesta. Le indagini dei militari, collegate all’appalto per il servizio di gestione dei rifiuti del Comune di Cariati, avrebbero consentito di rilevare l’indebito rilascio, da parte del dirigente dell’area tecnica, di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo imprenditoriale per la ristrutturazione e l’adeguamento di un immobile da adibire a clinica medica privata. Gli approfondimenti investigativi condotti dai militari delle Fiamme Gialle hanno permesso di rilevare che il dirigente, già nominato fiduciariamente dal sindaco a tempo determinato ed in scadenza di incarico, sarebbe stato prorogato nelle sue mansioni allo scopo di agevolare il procedimento amministrativo di rilascio del permesso di costruire. La proroga della nomina, intervenuta a 5 giorni dalla definitiva decadenza del sindaco a causa di una crisi politica, avrebbe consentito al dirigente di attivare in maniera discrezionale il procedimento amministrativo autorizzativo, rilevatosi illegittimo.
Allo stesso tempo, in assoluta incompatibilità con la funzione pubblica ricoperta, il dirigente prorogato avrebbe curato l’iter progettuale dell’opera redigendo gli elaborati tecnici presentati alla pubblica amministrazione al fine di ottenere i necessari nulla osta per la realizzazione della struttura sanitaria privata. Il dirigente avrebbe omesso di effettuare i previsti controlli sulla Segnalazione certificata di Inizio Attività (Scia) prodotta dalla società per i lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile oggetto di permesso. Le condotte illecite avrebbe portato al rilascio alla società, nello stesso giorno ed a poche ore dalla decadenza del primo cittadino di Cariati, delle autorizzazioni necessarie per l’edificazione e la gestione di una clinica privata. Sarebbe state constatate ulteriori collusioni intercorrenti tra il dirigente dell’area tecnica dell’ente e il responsabile di fatto di una società, finalizzate alla turbativa dell’appalto dei rifiuti, concretizzatesi nell’adozione di un provvedimento illegittimo, successivamente annullato dal Tar, con cui è stata esclusa l’offerta della prima classificata, in quanto ritenuta anomala, con conseguente aggiudicazione definitiva dell’appalto all’impresa seconda classificata, già assegnataria di affidamenti diretti illegali.
In base all’attività investigativa della Guardia di Finanza, il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di pubblici amministratori del Comune di Cariati nonché di due imprenditori locali. È stato disposto anche il sequestro preventivo dell’immobile abusivo, privo di valide autorizzazioni. Il sindaco Fliomena Greco, lo scorso anno, aveva ricevuto un divieto di dimora nel Comune amministrato nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Sfiduciata, era stata rieletta e si era nuovamente reinsediata nel giugno scorso.

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