REGGIO CALABRIA La sanità della Calabria sarà tolta dal controllo della Regione. Oggi il Consiglio dei ministri, riunito a Reggio Calabria, approverà misure mai previste finora nel nostro Paese. Tutte le nomine passeranno per il commissario ad acta per la sanità e per il sub commissario nominati dal Governo, cioè l’ex generale Nas Saverio Cotticelli e il manager sanitario Thomas Schael. «Daremo dei superpoteri ai commissari da me indicati», afferma a Repubblica.it la ministra della Salute Giulia Grillo (M5S). «Potranno nominare i vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere e non potrà più farlo il governatore come previsto dalla legge fino ad ora dalla legge sui commissariamenti. Inoltre imponiamo che tutti gli acquisti vengano fatti attraverso la Consip o altre Regioni che abbiano centrali uniche per gli acquisti».
Per Grillo, «negli ultimi dieci anni, quando i poteri straordinari erano in capo al presidente della Regione, la sanità calabrese è soltanto peggiorata. Il governatore ha sempre usato gli stessi manager, spostandoli nei vari incarichi. Il commissario deve poter scegliere i direttori Asl perché facciano pulizia contabile. Bisogna ricordare che nella regione sono fallite tutte le aziende sanitarie tranne una».
«Parliamo di una situazione straordinaria e temporanea – spiega Grillo –. E non ci dimentichiamo che di straordinario in Calabria non c’è solo il peggioramento ma anche l’infiltrazione della criminalità organizzata, che ha portato a commissariare la più grande Asp della Regione, quella di Reggio Calabria. Questo intervento dovrebbe rassicurare tutti coloro che vedono il regionalismo differenziato come un modo per lo Stato di abdicare al suo ruolo in tema di diritto alla salute».
Grillo non prevede che le norme siano estese anche ad altre Regioni («non è possibile, nessuno è nelle stesse condizioni») e dice di non preoccuparsi per lo scontro politico già in atto con i vertici della Cittadella: «Hanno già lanciato invettive contro di me. Per quanto mi riguarda anche loro sono responsabili delle condizioni del sistema sanitario. Sono loro che hanno nominato i vertici di aziende sanitarie che non assicurano i livelli essenziali di assistenza, Lea, e hanno gravi problemi di bilancio».
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