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Palazzo dei Bruzi va allo scontro con Oliverio sul sito dell'ospedale
Il consiglio comunale vota per l’idea di progetto portata avanti da Occhiuto e indica viale della Repubblica-Muoio Piccolo come area di riferimento per la costruzione della nuova struttura. Il sindac…
Pubblicato il: 13/05/2019 – 20:16
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di Michele Presta
COSENZA I conti del bilancio sono in ordine, il consiglio comunale di Cosenza delibera l’approvazione del bilancio consuntivo con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti. Ma se da una parte si chiude il mese dedicato alle pratiche di bilancio, dall’altro l’assise bruzio, mette nero su bianco la volontà di costruire il nuovo ospedale tra viale della Repubblica e Muoio Piccolo, mettendo mano quindi anche alle due nosocomi già esistetni. Passa la linea Occhiuto, insomma, soprattutto dopo le rivelazioni dell’inchiesta “Passepartout” condotta dalla Procura di Catanzaro. «Per fortuna che avevamo richiesto questo ordine del giorno prima che tutte le intercettazioni venissero fuori», dice Marco Ambrogio firmatario insieme ai colleghi della “Piattaforma” della richiesta al presidente del consiglio. «Il peggiore dei mali è decidere di non decidere – continua il consigliere –. Noi vogliamo che il consiglio comunale scelga e passi la palla alla regione per vedere se ci sono davvero i fondi per fare il nuovo ospedale». Ed è andata proprio così, l’assise bruzia si è determinata per come richiesto dai 6 della “Piattaforma” e rimettendo in discussione i mesi di (tentata) interlocuzione con la regione Calabria e Mario Oliverio. «Oggi stiamo scrivendo una pagina storica» dice Giovanni Cipparrone. Tanto tuonò che piovve, mai la citazione fu più appropriata. I due Mario sull’ospedale adesso hanno ufficialmente due posizioni diverse, al pari delle grane di natura politica e giudiziaria. «Dalle intercettazione contenute nel fascicolo di indagine Passepartout – dice Occhiuto – si capisce che comune e regione non possono interloquire. Ogni tentativo è infruttuoso o vano. La mia posizione sull’ospedale è nota, quello che non era noto era come c’era chi era pronto a fare manovre sulla città. Abbiamo aspettato cinque anni per avere uno studio di fattibilità sull’ospedale completamente fasullo».
IL CONSUNTIVO Maggioranza e minoranza (almeno in consiglio) non se le sono mai mandate a dire. E anche nell’ultima riunione l’opposizione seppur ridotta ai minimi termini (presenti solo Bianca Rende, Damiano Covelli, Alessandra Mauro e Francesca Cassano) dapprima ha provato ad opporsi al rinvio della discussione sui debiti fuori bilancio poi ha provato a fare i conti in tasca all’amministrazione Occhiuto. «Il conto consuntivo deliberato dalla giunta comunale – spiega il dirigente al ramo Giuseppe Nardi – dà conto dell’attività gestionale compiuta nell’esercizio trascorso, ed è stato redatto nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica così come attestato nella relazione dei revisori. Abbiamo un avanzo di amministrazione di 65 milioni circa e di un disavanzo non contabile determinato dai vincoli. Questo disavanzo, viene spalmato in 30 annualità, dal 2015 al 2044, con un importo annuo da iscrivere in bilancio di circa 3 milioni di euro. Il rendiconto non solo rispetta l’ammortamento annuale ma è migliorativo di circa 43mila euro. Il quadro generale evidenzia un avanzo di competenza di 26 milioni e di cassa di 500mila euro, garantendo il rispetto degli equilibri di parte corrente e di parte capitale». Gongola il primo cittadino nel sentire i numeri snocciolati dal dirigente che rincara la dose come fatto in occasione del bilancio di previsione. «Nonostante la riduzione dei finanziamenti da parte dello Stato abbiamo mantenuto basso il gettito fiscale – dice Occhiuto». Poi aggiunge: «Sono state emesse tutte le liste di carico del 2018. Rispetto a una previsione di 11 milioni e 700mila euro, per evidenti scelte prudenziali ne abbiamo iscritti in bilancio solo poco più di 4 milioni».
LA DISCUSSIONE SUL BILANCIO È DONNA Bianca Rende (Pd) e Annalisa Apicella (Cosenza Positiva) tengono alta l’asticella sulla discussione della pratica di bilancio introdotta da Giuseppe D’Ippolito. Meticolose sulle cifre, pungenti quando c’è da difendere una linea politica. E se Rende dice: «Non permetteremo di fare la campagna elettorale con i soldi dei cosentini, spendendo migliaia di euro in inaugurazioni faraoniche (riferendosi al Planetario ndr)», il consigliere Apicella ribatte: «Vi chiediamo scusa se riusciamo a completare le opere e a fare in modo che gli organi di informazione nazionali ed europei ci dedicano servizi facendo pubblicità positiva alla nostra città». Ma se per Bianca Rende: «Dal 2017 al 2018 la situazione, in base a quanto detto dal collegio revisori, è notevolmente peggiorata con una perdita di esercizio da 12 a 30 milioni di euro». C’è anche da considerare come: «La questione dei debiti fuori bilancio viene costantemente evasa, al pari del “buco nero” generato nel bilancio della partecipata Amaco”. Per non parlare che tutte le opere pubbliche della città vengono realizzate con i soldi che entrerebbero dalle alienazioni immobiliari senza considerare che non riusciamo a vendere neanche un magazzino». Va al sodo invece Annalisa Apicella e agli investimenti previsti nel sociale. «Abbiamo messo a bilancio 700mila euro per l’emergenza abitativa. Diamo sostegno alla disabilità 582mila euro e quasi 300mila euro per l’assistenza agli anziani. Sfido a trovare un ente che abbia i conti in regola sui versamenti Iva, abbiamo ereditato 101 milioni di debiti per non aver realizzato nulla e aver assunto senza nessuna remora. E per ripianare questa situazione ci siamo impegnati per 3 milioni anno partiamo con il segno meno per mettere apposto i conti ricevuti in eredità». (m.presta@corrierecal.it)
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