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Europee, i calabresi votano M5S ma non scrivono il nome dei candidati – VIDEO

L’indice di preferenza più alto è per Fratelli d’Italia seguito dal Pd. La Lega tiene con un 22,5%. Alla ormai tradizionale analisi del voto all’Unical l’unico politico presente è Iacucci. «Ho combat…

Pubblicato il: 29/05/2019 – 21:11
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Europee, i calabresi votano M5S ma non scrivono il nome dei candidati – VIDEO
di Michele Presta RENDE Primi nelle percentuali di preferenza, penultimi nella percentuale degli indici di preferenza. È l’altro lato della medaglia, del Movimento 5 stelle, quello che aiuta a capire quanto a tirare sia l’appeal del leader o il simbolo più che la territorialità dei candidati. L’analisi del voto organizzata dall’Osservatorio Politico-Istituzionale del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, a pochi giorni dal voto europeo, riesce a spingersi oltre le cifre già sviscerante nei giorni scorsi. Quella degli indici di preferenza, infatti, permette di capire quanti dei calabresi che sono andati alle urne a fianco del simbolo abbiano affiancato il nome di un candidato. In questa speciale tabella, i primi due partiti non sono il Movimento 5 stelle e la Lega, ma Fratelli d’Italia ed il Partito Democratico. In estrema sintesi, chi ha votato per i dem o per il partito di Giorgia Meloni nel 35,6% e 43,5% dei casi ha anche espresso la preferenza. Ben più bassi gli indici di preferenza per i pentastellati, 12,5%, peggio di loro solo il Partito Animalista, mentre la Lega di Salvini Premier ha un i.p. del 22,5%. «L’indice di preferenza –spiega il docente Roberto De Luca- premiano i partiti ed i movimenti più piccoli, ma il caso del M5s è estremamente curioso anche in considerazione del fatto che sono stati gli unici ad eleggere al Parlamento Europeo una candidata calabrese». NELLE ROCCAFORTI CALABRESI Se il voto nei grandi centri subisce le imprevedibilità della densità demografica, così non avviene nei piccoli centri. Dalle slide del professore De Luca, scorrono le roccaforti “destre” uscite dalle urne. A Calanna, piccolo paesino in provincia di Reggio Calabria, Casapound è il partito più votato con Luigi Catalano che colleziona 95 preferenze sui 98 totali. San Pietro in Amantea è la cittadina più leghista della Calabria mentre a Platì il candidato di Fdi, Denis Nesci, prende 324 voti sui 325 totali presi dalla coalizione. Meglio riesce a fare a Laureana di Borrello dove su 1484 voti totali presi da Fratelli d’Italia lui ne colleziona 1336. «Ormai il quadro di mobilità del voto è ai massimi livelli –continua De Luca-. Ogni previsione è inconsistente ed il voto del grande partito di massa non esiste più. La conferma è data dal fatto che nella stessa cabina molti elettori hanno votato in modo diametralmente opposto tra amministrative ed Europee». VERSO LE REGIONALI Rispetto alle regionali del 2014 alle europee del 2019 ha votato lo 0,1% di elettori in meno. Dato trascurabile, che però va inserito nel quadro generale del 44% di calabresi che hanno votato sia quando Oliverio venne proclamato governatore, sia la scorsa domenica. E su queste percentuali dovranno ragionare i futuri candidati alla regione. Questo per quanto riguarda i calabresi che vanno alle urne, perché da un punto di vista politico c’è da fare i conti con la Lega, di questo ne sono convinti tutti gli accademici che hanno partecipato al seminario. «Sì è vero che l’indice di preferenza della Lega è basso –spiega Roberto De Luca- ma quando ci furono le elezioni in Basilicata, nonostante Salvini non fosse candidato, la Lega prese moltissime preferenze indipendentemente dai candidati. Questo significa che il centro destra calabrese dovrà necessariamente coinvolgere la Lega, soprattutto se da qui ai prossimi mesi si darà una organizzazione più strutturata». IL VOTO EMOZIONALE «Il meccanismo di ancoramento del voto è allentato –spiega Francesco Raniolo-». Il direttore del dipartimento di scienza politica dell’UniCal nella sua analisi del voto, mette da parte i numeri freddi e prova ad analizzare il comportamento degli italiani. «Quelle europee non sono più elezioni di secondo ordine, dove si premiavano le opposizioni come accadde con il Pci. Oggi gli italiani premiano chi sta al governo, come accaduto con Matteo Renzi e Matteo Salvini, ma sono pronti ad abbandonare il leader con estrema semplicità. È un voto a razionalità limitata perché l’elettore non sa tutto, ha le sue ragioni, ma poi la scelta è grossolana. In tutto questo l’analisi del voto non è mai semplice perché non succede più quello che avveniva con i grandi partiti di massa». Al seminario coordinato dal docente Piero Fantozzi, hanno partecipato anche altri suoi colleghi, come Antonello Costabile. «Oggi non ci sono più le royalties di voti –dice Costabile- ci sono voti in libera uscita ma soprattutto si ha una concezione della politica a portata di tutti e questo giustifica la presenza di un numero di candidati alle amministrative sproporzionato rispetto al territorio». Di «ulteriore immobilismo visti i numeri in seno al parlamento» ha parlato il professore Domenico Cerzosimo, mentre dell’aspetto legato alla legislazione europea ha relazionato Guerino d’Ignazio. IACUCCI CONTRO TUTTO E TUTTI Laura Ferrara manda una giustifica, Emma Staine (Lega) non si presenta. Al confronto con i docenti invece non si è sottratto Franco Iacucci che ha incassato le critiche del “suo” Pd ma quando necessario ha usato anche la clava. «Mi sono candidato perché mi è stato chiesto da una comunità di cui sono onorato di farne parte, ma da solo ho combattuto –dice Iacucci-. Dalla mia non ho avuto né l’establishment né i vertici del partito. Solo le persone che ho incontrato nel corso della campagna elettorale». Ed al termine nel tour calabrese Iacucci chiede al partito di fare i conti con se stesso. «Non abbiamo più riferimenti nei territori, i segretari non esistono più –dice- Zingaretti che mi sarebbe piaciuto fosse venuto in Calabria ha fatto un grande sforzo nella costruzione della lista, ma noi non abbiamo fatto altrettanto a livello locale. A Corigliano-Rossano il nostro partito non era presente ed a Rende a momenti ci sono candidati del Pd in tutte le liste, possiamo essere partito in questo modo?». (m.presta@corrierecal.it) https://www.youtube.com/watch?v=SbFypOzIw7Q
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