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Regionali, Sergio: «Non mi sono messo all'asta»
Il consigliere regionale replica al Corriere: «Conosco Occhiuto da 20 anni, non ho bisogno di offrirmi. Continuo a far parte della maggioranza in modo critico»
Pubblicato il: 30/05/2019 – 15:23
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Riceviamo e pubblichiamo la replica del consigliere regionale Franco Sergio al nostro articolo “Regionali, gli ex del centrosinistra credono in Occhiuto”
Pur comprendendo le fibrillazioni in atto, accentuate dagli sconvolgimenti dettati dalle Europee ed in vista delle future elezioni regionali, mi sembra comunque stucchevole imbastire una trama romanzesca sull’incontrarsi al bar e conversare – certo liberamente e civilmente, anche in maniera amichevole data la conoscenza ultraventennale dei fratelli Occhiuto – con esponenti istituzionali ovvero politici significhi per forza accordare consensi preventivi ed acritici, aderire a candidature o ipotesi di schieramenti, “fronti”, coalizioni”, “cartelli elettorali” più o meno “civici”. In assoluta modestia posso dire che non ho bisogno di “offrirmi” né di pietire candidature, non solo per dignità ma anche perché ritengo di essere “umilmente spendibile”.
Il sottoscritto, in tempi non sospetti e già da qualche anno, ha chiarito e precisato le proprie posizioni di non condivisione, quando necessario, sia nei confronti delle disfunzioni dell’attuale giunta regionale che dei passati governi nazionali (nonché anche dell’attuale ovviamente) ma ciò non vuol dire che si sia messo “all’asta” nelle campagne acquisti che in questo periodo sono di moda quasi che fossimo tornati ai tempi dell’Hotel Gallia.
Ribadisco ancora una volta, che la mia posizione politica è quella di far parte dell’attuale maggioranza di governo per rispettare il mandato dei miei elettori, in maniera critica ed indipendente, attento alle dinamiche che si andranno a determinare per il prossimo futuro. In ogni caso l’appartenenza al gruppo consiliare “Moderati per la Calabria” rimane coerentemente il fulcro del mio agire e della mia identità politica in questa fase. Vorrei anche precisare che non mi risulta esista un cosiddetto “centrodestra di Occhiuto” a cui aderire.
Qualora dovessi decidere di continuare il mio impegno in politica e nelle istituzioni, non delegherò certamente ad alcuno la comunicazione pubblica di eventuali scelte.
Accettare l’invito a prendere un aperitivo e discutere della fase politica in movimento per confrontarsi sugli scenari che potrebbero aprirsi, non credo debba necessariamente significare la stipula di un “contratto per entrare in squadra”.
È tanto vero questo che sono stato costretto, proprio per evitare illazioni, strumentalizzazioni e “certificazioni di appartenenza”, ad astenermi da qualsivoglia intervento – quasi un silenzio stampa auto-imposto e non per par condicio – nella recente elezioni locali (salvo nei 2 unici casi in cui vi erano candidati dei miei collaboratori diretti).
Vorrei infine sottolineare che nel corso della mia vita le scelte le ho operate sempre in autonomia rifuggendo da qualunque ipotesi di tutoraggio e di condizionamenti psicologici da parte di chicchessia, proprio in virtù della mia estrazione culturale libera e democratica.
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