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Neonata muore in ospedale a Cosenza, aperta un'inchiesta

I genitori hanno presentato denuncia alla Polizia, che ha sequestrato la cartella clinica

Pubblicato il: 04/06/2019 – 10:41

COSENZA Una neonata è morta nella notte tra lunedì e martedì nell’ospedale di Cosenza ed i genitori hanno denunciato il fatto alla polizia. Secondo quanto si è appreso sino ad ora, la donna si è presentata in ospedale con febbre alta e problemi cardiaci ed è stata ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia. I genitori si sono rivolti al posto fisso della polizia in ospedale presentando una denuncia. Martedì mattina gli agenti della Questura di Cosenza sono andati in reparto dove hanno sequestrato la cartella clinica.
La neonata, secondo quanto si è appreso successivamente, è nata nella notte tra domenica e lunedì. I medici hanno tentato un parto naturale ma sarebbero sopraggiunte delle sofferenze per cui è stato deciso per il cesareo. Subito dopo la nascita, la neonata è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dove poi è morta la notte successiva. Alla notizia del decesso, il padre della neonata avrebbe dato in escandescenze. Da qui l’intervento in reparto della polizia. L’uomo ha poi riferito quanto accaduto agli agenti facendo una denuncia per chiarire le cause del decesso. Secondo quanto si apprende da fonti ospedaliere, la bambina era affetta da un’infezione e la gravidanza si era subito presentata a rischio.
Nei giorni scorsi un altro neonato, un maschietto, è morto nell’ospedale di Cosenza cinque giorni dopo il parto, avvenuto il 22 maggio scorso. Anche in questo caso i genitori hanno presentato una denuncia che ha portato la Procura della Repubblica di Cosenza ad iscrivere nel registro degli indagati – scrive oggi la Gazzetta del Sud – 18 sanitari che sono stati a contatto con la mamma e il piccolo nelle fasi della gravidanza e del parto come atto dovuto in vista dell’autopsia che è stata eseguita ieri. Per quel caso, l’ospedale ha sostenuto che «nonostante l’erogazione di tutte le cure, nel rispetto delle Linee guida nazionali e internazionali, non è stato possibile correggere e risolvere il grave quadro clinico che presentava compromissione multiorgano».

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