Caraffa, esperti a confronto sulla ‘ndrangheta 2.0

CARAFFA Si è svolto nei giorni scorsi, nella sala consiliare del comune di Caraffa, il convegno promosso da Fabio Mercaldo sul tema “Ndrangheta 2.0: Una multinazionale del crimine”. Sono intervenuti, oltre a Fabio Mercaldo: Marisa Manzini, procuratore aggiunto della Procura di Cosenza; Arturo Bova, presidente della Commissione Speciale contro la ‘ndrangheta, la corruzione e l’illegalità diffusa del consiglio regionale; Elvira Iaccino, referente del coordinamento provinciale di Libera; Giuseppe Brugnano, segretario nazionale Fsp Federazione Sindacale di Polizia; Francesco Graziano, giornalista; Antonio Giuseppe Sciumbata, sindaco. Come sottolineato da Mercaldo, è di fondamentale importanza non sottovalutare la ndrangheta poiché «Oggi la ndrangheta non uccide con le pistole, con i fucili, con le bombe e con i mitra. Oggi la ndrangheta ci uccide con le infiltrazioni nei settori strategici dello Stato. Ci ammazza quando un nostro parente muore in lista d’attesa per un intervento che non arriverà mai. Ci ammazza quando crolla un ponte costruito da ditte che operano nel rispetto dei dettami mafiosi e non di quelli statali». La dottoressa Manzini ha sottolineato il piacere di prender parte a iniziative che si contraddistinguono per la presenza e il lavoro di giovani impegnati per diffondere la cultura della legalità. In più si è soffermata sul fatto che la ndrangheta è basata sul principio del legame familiare, del legame di sangue. Ed è per questo che anche le cosche satelliti, radicate fuori dalla Calabria, rimangono sempre legate alla “casa madre”, punto di riferimento fondamentale per le loro attività.