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Paterno Calabro, scontro sulla questione Lanza-Caputo

Entrambi del gruppo di minoranza, avevano ricorso alla giustizia amministrativa avverso il provvedimento di decadenza deliberato dal sindaco. La replica dell’amministrazione:«Carmelino Franco Caput…

Pubblicato il: 26/07/2019 – 12:43
Paterno Calabro, scontro sulla questione Lanza-Caputo

PATERNO CALABRO «Con due distinte ordinanze, il Tar Catanzaro prima e il Consiglio di Stato poi, hanno accolto le domande cautelari proposte dai consiglieri Vincenzo Lanza e Riccardo Franco Caputo, avverso la delibera del Comune di Paterno Calabro che li aveva dichiarati decaduti dalla carica di consiglieri comunali». Lo rendono noto i due consiglieri comunali, terminati tutti i gradi di giudizio, possono ritornare ad esercitare le proprie funzioni in seno a consiglio comunale. «Il Comune di Paterno, guidato dal sindaco Lucia Papaianni, è stato condannato anche alle spese legali, oltre a riammettere immediatamente in consiglio i ricorrenti ingiustamente e incredibilmente espulsi. La protesta dell’intero gruppo di minoranza – oggetto di decadenza – originava dal rifiuto da parte del primo cittadino di voler convocare un consiglio comunale avente ad oggetto il tema della sicurezza di Paterno Calabro, dove, a fine 2018 si verificava un gravissimo fatto intimidatorio proprio nei confronti del consigliere di opposizione Ricardo Franco Caputo, il cui automezzo fu raggiunto da colpi di arma da fuoco dinanzi casa, episodio su cui sono ancora in corso le indagini dell’autorità giudiziaria e che aveva indotto i consiglieri a chiedere la convocazione urgentissima del consiglio comunale, stranamente disattesa dal sindaco Papaianni, che, per tutta risposta li espelleva dal consiglio dichiarandoli decaduti. Oggi il Tar e il Consiglio di Stato hanno riammesso i consiglieri nel ruolo censurando aspramente la condotta del sindaco Papaianni anche quale presidente del consiglio comunale».
LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE «Posto che la decadenza in questione è stata pronunciata dal consiglio comunale in conseguenza delle ripetute assenze di tutti e tre i consiglieri comunali del gruppo di minoranza, uno dei quali ( Carmelino Franco Caputo) non ha minimamente ritenuto di doversi giustificare con motivi connessi alla protesta politica e la cui decadenza è ormai definitiva, va puntualizzato che il Consiglio di Stato ha adottato la misura cautelare monocratica di sospensione della delibera di decadenza del consigliere Caputo Riccardo a seguito di appello cautelare proposta dallo stesso Caputo avverso il provvedimento del Tar Calabria che, in prima istanza, aveva respinto il suo ricorso e confermato la legittimità dell’operato dell’amministrazione Comunale. Il Tar Calabria, in prima istanza, ha dato ragione al Comune di Paterno e siamo in attesa di discutere il merito per il Lanza alla data del 18 dicembre. Il Consiglio di Stato, adìto in appello da Caputo Riccardo ha fissato l’udienza di discussione per il 12 settembre 2019, giustificando il provvedimento di sospensione – adottato qualche giorno dopo il deposito del ricorso in appello, ancor prima della costituzione in giudizio del Comune – anche con l’inciso “ per l’attuale composizione dell’organo”, con comprensibile riferimento alla mancata surroga proprio di Caputo Riccardo? O di Lanza ? Tutti e dico tutti i candidati della lista Quattro Torri Uniti per Paterno con Carmelino Franco Caputo, padre del Pierluigi Caputo, hanno tutti e ribadisco tutti rinunciato al subentro in Consiglio Comunale ad esclusione di Machione Antonelli.  Contrariamente a quanto scritto nella nota stampa, nessuna censura di alcun genere è stata mai prospettata o ventilata sull’operato del Sindaco e presidente del consiglio comunale, tanto più che la deliberazione circa la decadenza dei consiglieri è di competenza del consiglio comunale»

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