di Alessia Candito
REGGIO CALABRIA L’hanno trovata riversa dietro la porta di casa, colpita da una o più coltellate alla gola. È morta così, Mariella Rota, 66 anni, proprietaria di una tabaccheria attigua alla sua abitazione, nei pressi del centro cittadino, a pochi isolati dal comando provinciale dei carabinieri. Un omicidio in pieno giorno, che risale probabilmente alle prime ore del pomeriggio, quando le strade si svuotano e in strada non c’è nessuno. Anche la tabaccheria della Rota a quell’ora era chiusa.
Magari – suggeriscono le prime ricostruzioni, qualcuno potrebbe averne approfittato per entrare e portar via l’incasso, ma potrebbe essere stato sorpreso dalla donna, che per questo sarebbe stata aggredita. Oppure, uno o più malviventi potrebbero essersi introdotti in casa sua. Non era difficile. A piano terra, separato dalla strada solo da una bassa inferriata, l’appartamento della 66enne affaccia su un cortile che permetteva alla donna di entrare ed uscire dalla tabaccheria passando dal retro. «È da lì che potrebbero essere entrati» suggerisce con fare esperto uno dei vicini.
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«Sono tutte ipotesi al momento, dateci il tempo di lavorare» dice il capo della Mobile, Francesco Rattà, che fuori dal palazzotto in cui si è consumato l’omicidio attende impaziente che la Scientifica finisca con i rilievi. «Non possiamo dire che si tratti di una tentata rapina». Anzi, alcuni particolari non quadrano. Tanto dalla tabaccheria, come dalla casa non sembra mancare nulla. Certo, gli aggressori potrebbero essersi spaventati e potrebbero aver deciso di dileguarsi. «Ma sono solo ipotesi – sottolineano gli investigatori – non abbiamo ancora elementi certi». Si cercano nei filmati delle telecamere che potrebbero aver immortalato l’aggressione, in casa, lì dove la donna è stata aggredita e si è accasciata, nelle testimonianze dei vicini.
Attorno ai nastri bianchi e rossi della polizia, si è assiepato mezzo quartiere. La tabaccheria dei Rotta era un’istituzione della zona, tutti conoscevano la famiglia che si era passata di mano in mano l’attività, alla morte del fratello rimasta in mano a Mariella. «Aveva subito diverse rapine, non avrebbe mai aperto la porta ad uno sconosciuto» dicono tutti. Elementi che la Mobile tiene in considerazione, mentre le indagini partono a pieno regime. Per gli investigatori sarà una lunga notte di lavoro. (a.candito@corrierecal.it)
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