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«Sanità e debito, priorità "calabresi" per il governo»
di Ettore Jorio*
Pubblicato il: 04/09/2019 – 16:02
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È nato un nuovo Governo. Il Pd è rientrato nel quadrato di gioco dopo 14 mesi di onorata panchina. Bene i ministri. Beneaccette le new entry che lasciano sperare in meglio rispetto al dimissionato governo giallo-verde. Tra questi, nessun ministro calabrese nonostante che le maggiori fonti dell’informazione nazionale annunciassero, sino a dieci minuti dall’elenco definitivo letto da Conte, Nicola Morra preposto prima al dicastero della istruzione, poi a quello del lavoro e da ultimo alla funzione pubblica. Sarebbe stato un ottimo risultato per la Calabria vedere altresì, oltre all’anzidetto esponente grillino, nell’esecutivo Marco Minniti, il ministro dell’interno per eccellenza per avere introdotto criteri obiettivamente utili al contenimento dell’immigrazione, senza eccedere nella peggiore discriminazione salviniana.
Seguirà, di qui a poco, la nomina dei viceministri e sottosegretari. Sono in tanti a scaldare i motori. Verosimilmente, sarà più di un calabrese ad essere insignito, si suppone, nella seconda delle cariche. Alcuni, infatti, ne posseggono titolo politico e culturale.
Insomma, morto il re, viva il re!
Accettabile il programma, che tuttavia glissa sul problema dei problemi: il rientro del debito pubblico. Un saldo di 2.400 miliardi di euro che ha raggiunto un nuovo e molto preoccupante record.
Relativamente ai punti trattati la sintesi domina, come è ovvio che sia nella prima fase. C’è da attendersi lo sviluppo tematico, le azioni che ne conseguiranno e, soprattutto, le risorse delle quali nessuno ha fatto menzione alcuna. Ciò nonostante che queste ultime costituiscano lo strumento indispensabile per trasformare una proposta programmatica in un concreto prodotto politico, destinato ai cittadini-consumatori di diritti.
Quanto al tema di nostra maggiore prossimità, il Mezzogiorno, si spera che il neonato governo faccia davvero qualcosa, dopo gli inutili impegni assunti da quelli precedenti che lo hanno lasciato al punto di partenza, nelle ipotesi migliori. Invero, al riguardo non è affatto soddisfacente la sintesi riportata nel punto 16 del programma di governo. La indicazione di un piano straordinario e l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti, che aiuti le imprese nazionali e vada a colmare il divario territoriale che si registra in esso, sono da considerarsi insufficienti sul piano del relativo impegno. Il tema del Mezzogiorno deve recuperare centralità assoluta nel progetto del governo appena insediato. Sarà, infatti, difficile all’intero Paese fare qualche significativo passo in avanti senza che venga riconosciuto al sud dell’Italia quel protagonismo strumentale a farlo crescere nella sua integrità nazionale. Senza un Mezzogiorno – pieno zeppo di ricchezze naturali, di intelligenze e di gente per bene – che recuperi la priorità degli investimenti pubblici non si arriverà da alcuna parte. Occorre, insomma. che la politica tutta comprenda che un Sud, in crescita reale, rappresenterebbe la combinazione giusta per aprire quella «cassaforte» che è rappresentata dal mercato mediterraneo, facilitato anche dalla corretta attivazione delle Zes che circoscrivono il confine del Mezzogiorno con il mare più ricco, quanto a future occasioni generative delle nuove ricchezze (occupazione dell’Africa da parte della Cina docet).
Ecco perché, a cominciare dalle prossime elezioni regionali calabresi, dovrà concretizzarsi il più proficuo lavoro politico tendente a replicare ivi la medesima alleanza che sosterrà il governo Conte bis. Fare diversamente, rappresenterà per chi lo impedisce una grave responsabilità politica che porterà la nostra regione ad autodistruggersi, attraverso l’incremento della povertà, oramai ai massimi livelli, la desertificazione demografica e la non esigibilità dei diritti sociali, che ucciderà i calabresi, e non per modo di dire. Quanto a questi ultimi, si spera che la nuova coalizione riveda il decreto Grillo nel senso di consentire la ripresa della sanità calabrese dall’inferno in cui essa è precipitata.
*docente Unical
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