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Rubano caloriferi all’interno di un’ex scuola nel Cosentino, due arresti

I carabinieri hanno sorpreso i due in flagranza di reato. Avevano asportato sei termosifoni dall’ex Alberghiero di Camigliatello

Pubblicato il: 24/10/2019 – 14:47
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Rubano caloriferi all’interno di un’ex scuola nel Cosentino, due arresti
SPEZZANO SILA Furto aggravato all’interno di una struttura pubblica a Camigliatello Silano. Con questa accusa i carabinieri di Camigliatello Silano con il supporto di una pattuglia del posto fisso dei carabinieri di Lorica hanno tratto in arresto in flagranza del reato due cosentini, sorpresi all’interno dell’ex Istituto alberghiero del centro sito in località Federici nel Comune di Spezzano della Sila e di proprietà del comune. In seguito alla telefonata di un cittadino, i militari sono giunti nell’ex scuola Alberghiera di Camigliatello Silano, un immobile oggi inutilizzato e chiuso al pubblico, dove erano state segnalate delle persone. Le pattuglie giunte sul posto hanno notato i due all’interno di un’autovettura e li hanno bloccato. Nel corso di perquisizione, all’interno dell’auto, i carabinieri hanno rinvenuto sei termosifoni che erano appena stati asportati dall’interno dell’edificio. Nel corso del sopralluogo espletato all’interno dell’edificio emergevano sia impronte di calzature compatibili con quelle indossate dai soggetti arrestati sia tracce di residui di acqua che sgorgava dagli innesti dei termosifoni, segno evidente che gli stessi erano stati asportati poco prima. Durante la perquisizione effettuata, inoltre, venivano rinvenuti nella loro disponibilità anche degli strumenti idonei alla rimozione dei caloriferi. In virtù del quadro indiziario emerso e tenendo inoltre conto degli specifici precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, entrambi venivano arrestati in flagranza di reato. Il furto dei caloriferi, per un valore di circa duemila euro, è stato denunciato dai responsabili del Comune di Spezzano della Sila, ai quali veniva restituita l’intera refurtiva. Al termine delle formalità di rito, i due sono stati condotti presso le proprie abitazioni in regime degli arresti domiciliari su disposizione del magistrato di turno immediatamente informato dell’accaduto. Il giorno successivo, all’esito dell’udienza di convalida, il gip presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nel convalidare gli atti compiuti, disponeva la misura cautelare dell’obbligo di firma per entrambi.
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