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Istituzione del parco di Monte Cocuzzo, scontro tra Novello e Greco

L’attacco al consigliere regionale: «Da lui la solita campagna elettorale»

Pubblicato il: 28/10/2019 – 22:34
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Istituzione del parco di Monte Cocuzzo, scontro tra Novello e Greco
SAN LUCIDO «Trovo poco rispettoso e per nulla responsabile creare, ad arte, contrasti tra varie categorie, come, ad esempio, quella dei cacciatori e quella degli ambientalisti, al solo scopo di accaparrarsi qualche voto. Questo vecchio modo di fare politica ci ha ormai stancati, così come la strenua rincorsa alla propaganda elettorale, che offende l’intelligenza dei cittadini. In quest’ottica, la proposta di legge di istituzione del Parco regionale di Monte Cocuzzo e della Catena Costiera, a mio avviso, è l’emblema di una classe politica, che ha governato la nostra regione dal 2014 ad oggi e che si inventa, a poche settimane dalla campagna elettorale, iniziative, che hanno l’evidente finalità di raccogliere consensi, o almeno di provarci -scrive Luigi Novello, capogruppo di maggioranza del comune di San Lucido -. Come può una proposta di legge, infatti, non essere concordata con le categorie, con gli amministratori locali e con gli attori principali, che tra mille sacrifici operano sul territorio? Una proposta di legge, che, tra le altre cose, registra importanti criticità e che, visti i tempi ristretti (tra meno di un mese la consiliatura sarà conclusa e le commissioni consiliari non potranno essere convocate), non sarà mai discussa. Già da questi dati, pertanto, si evince il tentativo di fare campagna elettorale su un qualcosa che non vedrà la luce. Anzi, l’occasione è quella giusta per chiedere al consigliere regionale Orlandino Greco: perché tale iniziativa non è stata intrapresa in questi anni e durante l’attuale legislatura? Perché la si presenta solo oggi ed a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale? Quesiti, che tutti ci poniamo e che gettano seri dubbi sulla bontà di un atto, che strumentalizza finanche i rapporti tra ben precise categorie. Dobbiamo, di fatto, guardare oltre il luogo comune, secondo il quale i cacciatori sono contro gli ambientalisti e viceversa. Le regole della natura dicono altro e, nelle prossime settimane, organizzeremo degli incontri mirati, su tutta la provincia di Cosenza, per spiegare, con professionisti ed operatori, la realtà dei fatti, partendo dal presupposto, che non è assolutamente vero, che la caccia sportiva danneggia gli animali o che i cacciatori sono contro gli ambientalisti. Così come non esistono vantaggi, per i comuni, derivanti dall’istituzione del Parco regionale. O meglio: i fattori negativi, sono di gran lunga superiori rispetto a quelli positivi. E lo illustreremo partendo dalla problematica ambientale, passando per quella urbanistica e da una vasta problematica concettuale, che tocca da vicino la rappresentatività degli enti locali. Insomma, la proposta di legge a firma di Orlandino Greco nasce male e riscontra limiti oggettivi preoccupanti. Ma ripeto: stiamo per avviare una campagna di informazione, di ascolto e di confronto itinerante, perché siamo del parere, che iniziative come quella del consigliere Greco, nate in campagna elettorale, rischiano di essere frettolose e controproducenti, nonché divisorie tra categorie. Serve, invece, dialogare e ragionare su documenti, su numeri, su esperienze, su ciò che già esiste e su fatti concreti. E trovo difficile, che questo possa essere fatto da chi ha governato la Calabria ed ha fallito su tutti i fronti, senza produrre nulla».
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