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“Aspromonte – La terra degli ultimi”, applausi a Reggio per l'anteprima del film di Calopresti

Al Cinema Lumiere la prima proiezione nazionale con il regista, l’attore Marcello Fonte e il cast della pellicola ambientata nel borgo antico di Africo

Pubblicato il: 20/11/2019 – 16:53
“Aspromonte – La terra degli ultimi”, applausi a Reggio per l'anteprima del film di Calopresti

REGGIO CALABRIA «Abbiamo dedicato questo film alle genti di Calabria. Io e il regista Calopresti abbiamo sentito il dovere di rendere omaggio alla nostra terra di origine», così ha commentato ieri il produttore Fulvio Lucisano, sul palco del Cinema Lumiere di Reggio Calabria, durante l’anteprima nazionale di “Aspromonte – La terra degli ultimi”. Lunghi applausi hanno accolto il cast della favola western, così la definisce Calopresti, ambientata nel borgo antico di Africo.
A presentare il film al pubblico il regista Mimmo Calopresti, l’interprete Marcello Fonte, il produttore Fulvio Lucisano e il Presidente della Calabria Film Commission, Giuseppe Citrigno. Con loro, gli attori Annalisa Giannotta, Francesco Grillo, Carlo Gallo, Costantino Comito e Saverio Malara.
«Ho cercato di raccontare la storia d’Italia – spiega Calopresti – attraverso una piccola comunità e il grande senso di civiltà che ha dimostrato. Grazie al romanzo di Criaco ho avuto l’opportunità di raccontare un gesto rivoluzionario. Ad Africo, nel 1960, la gente si rimboccò le maniche e contro i prepotenti decise di portare il progresso nel proprio paese costruendo una strada. È un omaggio ai cosiddetti “ultimi” coloro che non sono consapevoli della loro condizione esistenziale, perché disconnessi dal presente è il cinema l’unico mezzo capace di donare loro la consapevolezza e la possibilità di riprendere il controllo sul reale, trasformando la realtà in verità».
«Ci siamo sporcati i piedi nel fango – racconta Fonte – è stata un’esperienza profonda e corale. Siamo tutti protagonisti in questo film di Mimmo che ci ha dato la possibilità di esprimere il nostro amore per la Calabria. Una terra difficile ma bellissima. Noi attori abbiamo realmente costruito pietra per pietra quella strada che è il simbolo della voglia di rivalsa di un popolo dalla grande dignità e dal grande cuore. Io interpreto il poeta – continua Fonte – o il folle del paese. In realtà, chi pensa diversamente spesso viene considerato dai più pazzo o più gentilmente poeta. Mi è piaciuto vestire questi panni. Ma i veri protagonisti, in realtà, sono i bambini che compongo la classe guidati dalla maestra Valeria Bruni Tedeschi. A loro è affidato il messaggio del film, l’importanza dello studio per poter crescere come comunità e la necessità di continuare a sognare un futuro migliore».
«Siamo lieti del successo di un’opera che lancia un messaggio positivo della nostra terra – spiega il presidente della Calabria Film Commission, Citrigno – un film dal grande valore storico ed educativo. Una piccola storia calabrese che narra, in realtà, la grande storia del nostro Paese. Un film necessario che abbiamo sostenuto con grande entusiasmo, fortemente voluto dalla Regione Calabria e dal presidente Mario Oliverio. Diretto da un regista che ama la sua terra e lo ha dimostrato anche in questo suo ultimo lavoro. Un plauso, infine, al cast stellare che vanta interpreti calabresi di fama internazionale, ambasciatori della Calabria nel mondo, come il grande Marcello Fonte».
IL FILM Distribuito da Italian International Film, “Aspromonte – La terra degli ultimi” sarà poi in sala dal 21 novembre. Il film è una produzione Italian International Film – società di Lucisano Media Group – con Rai Cinema, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, con il contributo di Regione Calabria e Calabria Film Commission; scritto da Mimmo Calopresti con Monica Zapelli, già autrice de I cento passi, con la collaborazione di Fulvio Lucisano, tratto dall’opera letteraria di Pietro Criaco “Via dall’Aspromonte” (Rubbettino Editore).
È interpretato da Valeria Bruni Tedeschi (David di Donatello come Miglior Attrice Protagonista per La pazza gioia), Marcello Fonte (Palma d’Oro al Festival di Cannes 2018 come Miglior Attore con Dogman), Francesco Colella (interprete della serie Trust di Danny Boyle e Zero Zero Zero di Sollima), Marco Leonardi (Maradona – La mano de Dios di Marco Risi, Anime nere di Francesco Munzi, All the money in the world di Ridley Scott), e con la partecipazione di Sergio Rubini (regista e attore di decine di film a partire dal film rivelazione La Stazione).
Ambientato ad Africo, un paesino arroccato nell’Aspromonte calabrese, alla fine degli anni ’50, dove una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo perché non esiste una strada di collegamento. Gli uomini, esasperati dallo stato di abbandono, vanno a protestare dal prefetto. Ottengono la promessa di un medico, ma nel frattempo, capeggiati da Peppe, decidono di unirsi e costruire loro stessi una strada. Tutti, compresi i bambini, abbandonano le occupazioni abituali per realizzare l’opera. Giulia, la nuova maestra elementare, viene dal Nord, e vuole insegnare l’italiano: «Se Africo entrerà nel mondo grazie alla strada, i ragazzi dovranno conoscerlo prima, imparando a leggere e a scrivere». Ma per il brigante Don Totò, quello che detta la vera legge, Africo non può diventare davvero un paese “italiano”.

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