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Il prefetto Galeone sarà interrogata il 7 gennaio
Fissato al Tribunale di Cosenza l’interrogatorio di garanzia della rappresentate del Governo travolta dall’inchiesta sulla “mazzetta” chiesta a un’imprenditrice cosentina. È stata sollevata dall’inca…
Pubblicato il: 03/01/2020 – 18:46
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COSENZA Il sette gennaio, Paola Galeone, fornirà la sua versione dei fatti. E’ stato infatti fissato a mezzogiorno l’interrogatorio di garanzia dell’ex prefetto di Cosenza che attualmente si trova agli arresti domiciliari nella sua residenza di Taranto. Aveva già chiesto, per tramite dei suoi legali: Nicola Cattatelli e Franco Sammarco di essere ascoltata prima dell’ordinanza di custodia cautelare ma dovrà aspettare ancora qualche giorno per poter chiarire davanti al gip, Letizia Benigno, come mai il 26 gennaio ha incontrato Cinzia Falcone e perché nella sua borsa sono stati trovati dei contanti che prima gli agenti della squadra mobile avevano con cura fotocopiato. La vicenda che riguarda l’ex funzionario governativo in servizio a Cosenza e l’imprenditrice nonché presidente dell’associazione Animed è ormai nota: Paola Galeone (adesso sospesa dall’incarico su ordine del ministro Luciana Lamorgese) avrebbe chiesto a Cinzia Falcone di dividere i 1200 euro rimasti sul fondo di rappresentanza e non utilizzati in occasione di un evento che la prefettura ha organizzato con Animed il 29 novembre. Un appuntamento nel quale, al teatro Rendano di Cosenza, entrambe hanno partecipato nelle vesti di moderatrice Cinzia Falcone e relatore Paola Galeone del fenomeno della violenza di genere. Subito dopo aver ricevuto la richiesta, proprio negli uffici del governo di Piazza XI settembre, la presidentessa di Animed e impegnata anche nel Cas di Camigliatello silano, avrebbe accordato la proposta ricevuta dall’allora prefetto, salvo poi, ripensarci e decidere di denunciare tutto. Le spiegazioni della scelta, definita da molti coraggiosa, è stata spiegata in un’intervista grazie alla quale la donna ha raccontato con quale spirito e secondo quali principi ha deciso di denunciare tutto alla questura di Cosenza. I dettagli circa l’incontro pubblico e la consegna del denaro, subito dopo l’emissione della fattura da parte dell’imprenditrice, sono tutti contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto ricostruito in questa prima fase d’indagine, l’imprenditrice cosentina, si sarebbe sentita «messa alle strette» dall’accordo dell’ex prefetto in quanto proprio dagli uffici di governo vanta un credito di 300mila euro derivanti dalle prestazioni fornite con il Cas di Camigliatello. In ogni caso, per come trapelato da ambienti investigativi, la polizia sta setacciando tutte le fatture prodotte dal prefetto in questo anno di governo nella provincia di Cosenza. Gli agenti, oltre ai documenti, sono in possesso anche della registrazione audio e video dell’incontro in cui le due donne si stanno incontrando, non è da escludere che ulteriori elementi potrebbero emergere proprio dall’analisi della conversazione intercorsa tra le due.
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