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Dalle mega piantagioni della Piana di Gioia allo spaccio a Cortina: 15 arresti e sequestri milionari – VIDEO E NOMI

Operazione dei carabinieri smantella un sistema di produzione industriale nella Piana di Gioia Tauro. Sequestrati 13 milioni di dosi per un business da 100 milioni di euro. La droga sulle Dolomiti gr…

Pubblicato il: 23/01/2020 – 7:17
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Dalle mega piantagioni della Piana di Gioia allo spaccio a Cortina: 15 arresti e sequestri milionari – VIDEO E NOMI
REGGIO CALABRIA Dalle prime ore di questa mattina, in provincia di Reggio Calabria ed altre zone del territorio nazionale, è in corso una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale reggino in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare a carico di numerose persone accusate, a vario titolo, di coltivazione, detenzione, acquisto e cessione di sostanza stupefacente, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra e comuni da sparo e ricettazione. L’organizzazione, che aveva base nella piana di Gioia Tauro, aveva strutturato in maniera intensiva e industriale la produzione di marijuana. Sono state sequestrate quasi 13 milioni di dosi coltivate nei campi di Gioia Tauro e Taurianova, trasferite e commercializzate in alcune selezionate piazze di spaccio come Cortina d’Ampezzo. È di oltre 100 milioni di euro il valore stimato dei profitti che i carabinieri di Reggio Calabria, in nove mesi di indagini, hanno sottratto alla criminalità reggina. GLI ARRESTATI Su disposizione della Procura della Repubblica di Palmi, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, col supporto del dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, del Nucleo Cinofili, dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia e dei Comandi Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal Tribunale di Palmi – Sezione Gip/Gup, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 16 persone (di cui 15 in carcere ed 1 all’obbligo di presentazione alla p.g.) ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di coltivazione, detenzione, vendita, acquisto e cessione di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra e comuni da sparo e ricettazione. I destinatari della misura cautelare in carcere sono: Domenico Ascone, taurianovese di anni 40; Francesco Cimato, rosarnese di anni 36; Adam Frunza, rumeno di anni 47; Giuseppe Germanò, taurianovese di anni 38; Gabriele Giardino, rizziconese di anni 24; Diego Giovinazzo, rizziconese di anni 45; Rocco Giovinazzo, rizziconese di anni 37; Francesco Graziano, taurianovese di anni 41; Giuseppe Graziano, taurianovese di anni 35; Domenico Nava, taurianovese di anni 45; Antonino Romeo, taurianovese di anni 46; Francesco Secolo, rizziconese di anni 34; Giuseppe Secolo, rizziconese di anni 64; Pasquale Tropeano, rizziconese di anni 53; Mihai Tudor, rumeno di anni 36. È stata sottoposta all’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria Annamaria Mazzotta, rosarnese di 38 anni. LE COLTIVAZIONI DI MARIJUANA TRA GIOIA TAURO E TAURIANOVA L’odierna operazione, denominata dagli investigatori “Piana stupefacente”, giunge all’esito di due inchieste convergenti condotte dalle Compagnie Carabinieri di Gioia Tauro e Taurianova, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal procuratore capo Ottavio Sferlazza, nel periodo compreso tra il mese di novembre 2016 ed il mese di dicembre 2017. Le attività investigative hanno permesso, in breve tempo, attraverso il ricorso a metodologie d’indagine tradizionali, quali servizi di pedinamento, osservazione, riprese video ed attività intercettive telefoniche ed ambientali, di far luce sull’esistenza di un gruppo criminale, composto prevalentemente da soggetti operanti nella Piana di Gioia Tauro ma con proiezioni anche in altre province d’ Italia, i quali, utilizzando appezzamenti di terra ubicati nelle aree rurali insistenti tra i Comuni di Gioia Tauro e Taurianova, erano dediti in modo sistematico alla coltivazione, alla lavorazione ed al successivo spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. LA FILIERA INDUSTRIALE In particolare, le indagini hanno consentito, da un lato, di individuare un gruppo di soggetti, con ruoli direttivi ed organizzativi, deputati alla scelta dei terreni ove realizzare le piantagioni, all’acquisto dei materiali per la lavorazione della droga ed alla produzione all’ingrosso della sostanza stupefacente, e, dall’altro, di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di sodali che, con funzioni meramente esecutive e materiali, venivano incaricati di coltivare la sostanza stupefacente, di curare le fasi di semina, coltura e raccolta della canapa indica, e di svolgere attività di intermediazione tra produttori ed acquirenti. Tra l’altro, alcuni degli indagati sono risultati legati tra di loro da strettissimi legami di parentela a conferma dell’esistenza di una struttura fondata su forti ed impermeabili vincoli di sangue e di una gestione delle singole attività illecite a vocazione principalmente familiare. MEGA PIANTAGIONI (ANCHE) IN TERRENI SOTTO SEQUESTRO Talvolta, come emerso dal complesso delle attività info – investigative, gli indagati si servivano anche di fondi agricoli e beni immobili oggetto di provvedimenti giudiziari ablativi – messi a disposizione da custodi infedeli, uno dei quali destinatario di custodia cautelare in carcere – all’interno dei quali, avvalendosi di serre e capannoni per lo stoccaggio, riuscivano a realizzare fiorentissime colture di canapa indica. Nel corso delle indagini, infatti, i Carabinieri hanno localizzato e rinvenuto, tra Gioia Tauro e Taurianova, 3 vastissime piantagioni di canapa – rispettivamente composte da 13mila, 12mila e 9.030 arbusti di altezza compresa tra 1 e 3 metri e di diversa tipologia – sequestrando contestualmente oltre 300 kg di sostanza stupefacente già lavorata, confezionata e pronta per essere immessa nel mercato illegale della droga nella Piana di Gioia Tauro ed in altre zone del territorio nazionale. DALLA PIANA A CORTINA GRAZIE AL CUOCO DI UN HOTEL La manovra investigativa dei militari dell’Arma ha, inoltre, permesso di documentare e riscontrare alcuni episodi di cessione di sostanze stupefacenti che avvenivano non solo nei comuni pianigiani ma anche in altre note località turistiche, come Cortina d’Ampezzo, comune presso cui uno degli odierni arrestati, impiegato come cuoco in un hotel della zona, aveva avviato un’intensa attività di rivendita al dettaglio della droga prodotta ed importata dalla Provincia di Reggio Calabria. LE ARMI Al contempo è stato accertato come alcuni soggetti del gruppo criminale potessero disporre di armi comuni da sparo e da guerra di provenienza illecita e clandestine; emblematico, al riguardo, il rinvenimento ed il sequestro, il 26 maggio 2017, di una mitragliatrice da guerra Sten mod. MK2 cal. 9, priva di matricola e completa di 4 caricatori e 45 cartucce del medesimo calibro, per la cui detenzione era stato arrestato, in flagranza di reato, Giuseppe Germanò, taurianovese di anni 38, anch’egli odierno destinatario della custodia cautelare in carcere per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. In definitiva, le indagini congiunte dei Carabinieri di Gioia Tauro e Taurianova hanno consentito di disarticolare, nelle diverse fasi, una vera e propria filiera di produzione, coltivazione, lavorazione e spaccio di marijuana facente capo ad un sodalizio in grado di realizzare, attraverso l’immissione nel mercato di ingentissimi quantitativi di sostanze stupefacenti (pari a 13.281.802 dosi medie singole ricavabili dalla sostanza prodotta e venduta), illeciti profitti per un valore complessivo stimato in oltre 100 milioni di Euro.
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