di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Una dura, lunga e dettagliata replica. Una scansione dei fatti nel corso della quale si analizza punto per punto quella che, scrive il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, «è la verità dei fatti». Una verità in parte già conosciuta, ovvero l’aumento della tutela per il procuratore, resasi necessaria dopo minacce alla sua persona riscontrate da indagini nate dopo la maxi-operazione Rinascita-Scott contro le feroci ‘ndrine del Vibonese.
Ma procediamo con ordine.
Martedì il giornale “il Riformista”, diretto da Piero Sansonetti, apre con un titolo a effetto: “L’ospedale regala 8000 mq a Gratteri. Tutto ok?”. Nell’articolo si afferma che, in tempi di coronavirus, un terreno di 8000 metri quadri nel Comune di Gerace è stato ceduto con un canone d’affitto di 8.4 euro al mese al procuratore Gratteri. Un terreno appartenente all’ospedale che è adiacente al giardino della casa del procuratore che ora diventerà – scrive Sansonetti – «un gran parco». Secondo l’articolo la commissione che gestisce la sanità a Reggio Calabria si è riunita il 24 marzo per decidere «in questa seduta chissà perché non differibile, a chi assegnare questo terreno visto che l’ospedale non funziona, e vari enti hanno delle pretese sul terreno stesso». «Una sola domanda al dottor Gratteri – prosegue l’articolo –: se questi 8mila metri quadri venivano assegnati, in questo momento di emergenza sanitaria, a un consigliere regionale, o a un qualunque esponente politico, cosa sarebbe successo? Mamma mia non ci pensiamo nemmeno».
«NESSUN REGALO» I fatti, però, hanno un’altra connotazione e un’altra forma. «La sintesi dell’articolo e dell’editoriale lascia trasparire come in un momento di emergenza sanitaria, si sia preferito favorire lo scrivente, in luogo di salvaguardare la salute dei cittadini, peraltro facendo apparire come pretestuosa la ragione sottesa alla assegnazione del terreno», scrive Gratteri il quale specifica come i fatti siano nati in seguito ad «avvisaglie di un possibile attentato alla mia persona, avvisaglie che si sono accresciute dopo la esecuzione della operazione Rinascita Scott il 18 dicembre». A quel punto «il Comitato provinciale dell’ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro e di Reggio Calabria si è, più volte, riunito e, in quella sede, si è deciso di elevare il livello di sicurezza della mia persona dal 2° al 1°». Sale il livello di sicurezza e vengono prese misure maggiori per tutelare il magistrato.
«Nel quadro delle misure intraprese, oltre ad assegnarmi due fuoristrada corazzati, resistenti agli esplosivi, si sono adottati una serie di presìdi volti a prevenire attentati nel tragitto che percorro quotidianamente da casa all’ufficio e viceversa», spiega Gratteri. Si arriva, dunque, alla questione terreno: «In questo contesto, il Questore di Reggio Calabria e il Dirigente del Commissariato di PS di Siderno hanno effettuato una serie di sopralluoghi nella mia proprietà. La mia proprietà, insistente nel Comune di Gerace, è composta da un fabbricato e, sulla parte retrostante, da un giardino. La mia proprietà è presidiata dalle FF PP da diversi anni: vi è una garitta blindata ai lati del cancello di casa, con agenti del Commissariato di PS di Siderno presenti h 24; vi è poi un sistema di videoripresa per monitorare accessi e confini della mia proprietà. La mia proprietà confina, sul retro, con un’area pubblica composta da una struttura ospedaliera abbandonata dal 1985 e da un terreno pertinenziale della stessa. Nel corso dei sopralluoghi, fatti dai responsabili dell’ordine e la sicurezza pubblica di cui sopra, si è ravvisata quale fonte di pericolo la suddetta struttura ospedaliera diruta». Ma perché questo sito, abbandonato e adiacente alla proprietà del procuratore, è considerato pericoloso dagli esperti del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica?
Perché, spiega il diretto interessato, la struttura è composta «da un fabbricato di 3 piani (abbandonato e i cui accessi sono aperti), si presta quale possibile sito dove agevolmente appostarsi per attentare alla mia persona con un fucile, poiché, come detto, distante pochi metri dalla mia proprietà, e, soprattutto perché, grazie alla sua altezza, consente a chiunque una ampia visuale degli spazi di mia proprietà e, consequenzialmente, di attentare alla mia persona nel momento più propizio. Pare evidente che la presenza di questa struttura abbandonata, dove chiunque possa introdurvisi agevolmente, renda inutile i presìdi di sicurezza già esistenti (vigilanza fissa con agenti e telecamere)».
«UNA PROPRIETÀ TROPPO VULNERABILE» «Il Comitato provinciale, all’esito dei suddetti sopralluoghi – spiega Gratteri – ha reputato estremamente vulnerabile la mia proprietà, proprio in presenza dell’ospedale abbandonato e del terreno recante piante erbacee incolte e alte che consentirebbero a chiunque di accedere eludendo controlli. Si è pertanto valutata la necessità di contenere i rischi legati alla introduzione clandestina di potenziali attentatori nella proprietà pubblica sopra menzionata. Pertanto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha sollecitato la assunzione di iniziative, affinché si provvedesse alla implementazione delle misure di sicurezza».
LA POSIZIONE DELL’ASP E IL CANONE L’Asp ha manifestato la possibilità di concedere il terreno in comodato gratuito al magistrato «proprio per attuare le esigenze di sicurezza evidenziate. Sono stato invitato dal Questore e dal dirigente del Commissariato di Siderno, in esecuzione della delibera medesima, a chiedere alla Asp la concessione del terreno, al limitato ed esclusivo fine di assicurare l’attuazione delle misure in questione. L’oggetto dell’accordo di comodato d’uso, ratificato dalla Asp, prevede la concessione del terreno (art. 1) (4000 metri e non 8000) per implementare le condizioni di sicurezza della proprietà limitrofa (la mia); l’obbligo del comodatario prevede (art 4 comma 1) che lo scrivente si serva dell’immobile per implementare le condizioni della sicurezza, ed esclusivamente per lo scopo per cui è stato concesso (art 4 comma 3)». Per quanto riguarda il canone, replica Gratteri che «è conforme alle vigenti tariffe (che vanno, per quel terreno, da un minimo di 50 a un massimo di 150 euro annui). Gli oneri di manutenzione del terreno sono a carico del comodatario». Vi è, infine, un passaggio importante che riguarda la possibilità da parte dell’Asp di riammodernare la struttura abbandonata: «Nessun pregiudizio viene recato alle esigenze di tutela della sanità pubblica. La concessione del terreno infatti non impedisce, in alcun caso, all’Autorità sanitaria di valutare il riammodernamento della struttura abbandonata. In quel caso, laddove venissero meno le esigenze di sicurezza, in conseguenza dell’utilizzo della intera proprietà pubblica, nulla osterebbe alla immediata cessazione del rapporto di comodato. Anzi ne sarei ben lieto». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
x
x