MAIERATO «Per il Mezzogiorno la grande priorità è l’investimento da fare sul sistema dei trasporti e delle infrastrutture. Bisogna accelerare gli investimenti del Pnrr, dei fondi strutturali, del Fondo sviluppo e coesione. Bisogna investire sulle strade, sulle autostrade, sulla ferrovia, sull’Alta velocità, sui porti, sulla logistica intermodale e secondo noi una grande opera strategica come il Ponte di Messina può rappresentare un ulteriore elemento aggiuntivo che può determinare i processi di crescita e di sviluppo. Non servono cattedrali nel deserto ma bisogna rendere le opere infrastrutturali complementari». Così il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, parlando con i giornalisti a Maierato (Vibo Valentia), a margine del consiglio della Cisl Magna Graecia. Secondo Sbarra «serve il Ponte e servono anche gli altri investimenti. Ecco perché pensiamo che bisogna accelerare da questo punto di vista. Bisogna smetterla nell’alzare bandierine ideologiche. Il Mezzogiorno riparte, si collega al resto del Paese, se investe sulle infrastrutture, se investe sulla scuola, sulla sanità, sul capitale umano. Questa formidabile opportunità oggi – ha rimarcato il leader della Cisl – l’abbiamo davanti a noi con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e anche con la Zes unica che può rappresentare una straordinaria opportunità per elevare le condizioni di attrattività degli investimenti nel Mezzogiorno».
Sbarra ha poi suggellato il passaggio di consegne al vertice della Cisl Magna Graecia: «Si completa un percorso che ha visto alla guida Salvatore Mancuso, un collega di grande esperienza, di grande competenza, passa il testimone a un giovane sindacalista molto brillante, molto competente come Daniele Gualtieri (con Sbarra nella foto in copertina). Lanciamo questo progetto – ha evidenziato il leader della Cisl – per rilanciare l’impegno e il protagonismo della Cisl in territori complessi, difficili, nei quali bisogna fare di tutto per dare protagonismo all’azione sindacale e per sviluppare un intenso rapporto, un confronto con gli interlocutori pubblici e privati mettendo al centro il treno della crescita, dello sviluppo, della qualità e della stabilità del lavoro, del contrasto alle disuguaglianze».
Al centro dell’attenzione l’enorme tema della sicurezza sul lavoro. «Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue attraverso un grande patto tra politica e associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali per creare le condizioni finalizzate a fermare questa carneficina”, ha rimarcato Sbarra. “Col governo – ha proseguito – stiamo trattando prime misure un rafforzamento delle verifiche, dei controlli, delle ispezioni nei luoghi di lavoro. Saranno assunti 766 nuovi ispettori e tecnici della prevenzione, si introduce una patente a crediti per investire sulla qualità delle imprese, si realizza un efficace coordinamento tra la dimensione ispettiva nazionale e regionale. Bisogna fare di più: alle sanzioni e all’attività repressiva – ha proseguito il leader della Cisl – bisogna coniugare un grande piano per la prevenzione la formazione a cominciare proprio dalla scuola, dove dobbiamo parlare di salute e sicurezza ai ragazzi che saranno i lavoratori di domani, gli imprenditori di domani, i sindacalisti, i politici di domani. Bisogna far crescere una cultura della sicurezza che è anche cultura della legalità». Secondo Sbarra «di fronte a temi così complessi e difficili bisogna lavorare insieme. Ecco perché pensiamo che non c’è alternativa al dialogo e al confronto con gli interlocutori pubblici e privati. La Cisl è mobilitata da mesi, da Nord a Sud, con centinaia e centinaia di assemblee che stiamo facendo nei luoghi di lavoro, con iniziative nel territorio, a livello regionale, con un duplice obiettivo, da un lato sensibilizzare le persone, parlare con le imprese, coinvolgere il sistema delle autonomie locali, dall’altro esercitare una forte pressione sul governo e sul Parlamento affinché le misure che sono state adottate vengono presto realizzate. Ecco perché – ha sostenuto il segretario della Cisl – pensiamo che non bisogna affidarsi a istinti emotivi, a fiammate emotive, ma serve una mobilitazione lunga perché è un tema sedimentato, difficile, antico, che può essere affrontato e risolto con il concorso di tutti».
Per Sbarra «se c’è volontà politica le risorse per finanziare politiche di crescita, politiche per il lavoro, politiche sociali si possono trovare. Noi spendiamo circa 1200 miliardi di euro all’anno di spesa pubblica. Se si apre un confronto finalizzato a razionalizzare a tagliare sprechi, sperperi, consulenze, corruzione, esternalizzazione, lì è possibile recuperare risorse per finanziare crescita, sviluppo, rilancio del lavoro, dell’occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno. Bisogna aprire una discussione per un riordino degli incentivi alle imprese. Spendiamo decine e decine di miliardi di euro l’anno con investimenti e con interventi a pioggia: noi – ha aggiunto il segretario della Cisl – pensiamo che il sistema degli incentivi deve essere selettivo e rivolto alle imprese che assumono giovani donne con contratto a tempo indeterminato, che rinnovano i contratti, che investono sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si può alzare la tassazione fiscale per le grandi rendite finanziarie, per le grandi rendite immobiliari, si può introdurre un contributo di solidarietà alle grandi multinazionali dell’energia, della farmaceutica, della logistica, dell’economia digitale che anche negli anni più pesanti della crisi hanno continuato a fare i fatturati utili e profitto, bisogna alzare un’azione seria di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e poi pensiamo che potrebbe essere anche utile attivare un fondo nazionale per investire sull’economia reale alimentato su base volontaria e con precise garanzie dello Stato, alimentando il risparmio privato». Per Sbarra quindi «il tema delle risorse c’è, è vero, ma è possibile recuperare risorse per costruire una politica economica e finanziaria autenticamente centrata sui temi della crescita, dello sviluppo, del rilancio, della qualità e della stabilità del lavoro, della necessità di ridurre le tasse a lavoratori dipendenti, a pensionati, a famiglie, a quelle imprese che investono sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica, dobbiamo cambiare le pensioni, dobbiamo investire sulle infrastrutture, strade, autostrade, porti, aeroporti, ferrovia, alta velocità, logistica, intermodalità e bisogna investire di più sulla medicina territoriale. Penso – ha poi evidenziato il segretario della Cisl – che il tema della sanità, soprattutto nelle aree meridionali, è un tema decisivo».
Capitolo Pnrr: secondo Sbarra «bisogna accelerare la spesa, mettere a terra gli investimenti e assicurare una governance partecipata. Il governo nazionale deve coordinarsi con i poteri locali, penso alle Regioni, ai Comuni e bisogna dialogare ancora di più col sistema delle imprese e con le organizzazioni sindacali. Io penso sia stato importante quest’ultimo provvedimento del Governo che introduce un elemento di integrazione delle risorse tra piano nazionale di ripresa e resilienza, fondi strutturali, fondo sviluppo e coesione, introducendo elementi di vera innovazione con al centro la necessità di accelerare la spesa, di puntare alla qualità della spesa. Non dimentichiamoci che in Europa l’Italia è il paese che spende poco e male le risorse, quindi bisogna utilizzare al meglio le tante risorse della Unione europea, concentrare su pochi obiettivi, concertare la messa a terra degli investimenti e creare le condizioni perché questa straordinaria, formidabile opportunità che l’Unione europea mette a disposizione del Paese e del Sud sia autenticamente un volano per la ripartenza, per la crescita economica, per lo sviluppo sostenibile, per la qualità e la stabilità del lavoro».
Un passaggio di Sbarra sulle prossime elezioni europee: «Dobbiamo costruire le condizioni per una ripresa del confronto con il governo. Abbiamo questo impegno di una competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. che la nuova legislatura europea deve essere autenticamente costituente per valorizzare i percorsi di vera integrazione economica, sociale, produttiva, occupazionale dell’Europa. Noi – ha proseguito Sbarra – temiamo questo tentativo di riportare indietro la discussione su un’antica ricetta che è quella dell’austerità, del rigore finanziario, che contraddice l’ottimo impegno che l’Europa ha messo in campo durante la pandemia con il Next Generation, con il Pnrr. Oggi vediamo un patto di stabilità europeo che ritorna alla vecchia, vecchia ricetta di politiche ragionieristiche, tutte centrate sulla logica dell’austerity. Non è questa l’Europa che vogliamo, ma vogliamo un’Europa che guardi al processo vero di integrazione, di coesione sociale verso l’approdo degli Stati Uniti d’Europa, vogliamo un’Europa che sia autenticamente faro di democrazia e anche pilastro fondamentale per la pace, per una pace giusta. Pensiamo – ha sostenuto il segretario della Cisl – che l’Europa deve darsi una politica comune sotto il profilo fiscale nella dimensione del pilastro sociale, una politica comune della difesa, della sicurezza, per essere autenticamente protagonista nello scacchiere geopolitico globale».
Eletto dunque, alla presenza del segretario generale nazionale Luigi Sbarra, durante il Consiglio generale della Cisl Magna Grecia, Daniele Gualtieri, attuale segretario generale territoriale della Fai Cisl, prende il posto dell’uscente Salvatore Mancuso, il quale, nell’aprire i lavori, ha evidenziato il clima di grande entusiasmo e condivisione. «Con Daniele Gualtieri facciamo una staffetta: noi professiamo con i fatti la politica del rinnovamento. L’Ust che lascio – ha aggiunto Mancuso – è una macchina chiavi in mano, ben rodata dal punto di vista organizzativo e politico, che ha assunto una dimensione importante all’interno della Regione, essendo la prima Ust della Calabria». «Il nostro compito – ha detto il neo segretario Gualtieri nel corso del suo intervento – sarà quello di creare una forte sinergia con le organizzazioni datoriali e tutte le istituzioni per combattere il fenomeno delle morti sul lavoro. La nostra priorità è quella della sicurezza sul lavoro, che vogliamo perseguire salvaguardando le aziende sane, puntando sulla formazione, avviando un confronto e una sensibilizzazione alle istituzioni competenti per far sì che vengano rafforzati i controlli e le verifiche nelle aziende, per tutelare i lavoratori e sconfiggere fenomeni presenti nel nostro territorio, come il caporalato, lo sfruttamento, il lavoro nero, il lavoro sottopagato. Vogliamo lavorare per la prevenzione oltre che sulla repressione, battaglie per le quali servono sinergie che servano anche a sviluppare le potenzialità del territorio». Gualtieri ha parlato anche delle nuove sfide del mercato del lavoro: «Dobbiamo allargare la nostra attività alle nuove tutele che si rendono necessarie in un mercato del lavoro in continua evoluzione e in cui è forte il tema del precariato. Per questo vogliamo collegare il sindacato al mondo giovanile, alle università e alle scuole, proprio per far comprendere il ruolo del sindacato anche come luogo ideale di partecipazione e di confronto». Su proposta del nuovo segretario, il Consiglio generale ha eletto anche la nuova segreteria, composta da Marina Marino e Luigi Tallarico. (c. a.)
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